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MotoGP, GP di Finlandia cancellato a causa di un’organizzazione dilettantesca. Dorna da’ l’ultimatum

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Sono passate due settimane dalla notizia della cancellazione, pardon del “rinvio” al 2023 (come è stato definito), del Gran Premio di Finlandia del Motomondiale. La decisione è stata ufficialmente motivata sia a causa di lavori di omologazione non completati, sia a causa della situazione geopolitica attuale, in quanto l’autodromo è edificato a soli 50 km dal confine con la Russia. Cionondimeno, stanno cominciando a emergere dei retroscena in merito all’ormai fantomatico appuntamento finnico.

Va rimarcato come il GP finlandese fosse stato collocato nel weekend dell’8-10 luglio. Stralciandolo dal calendario, si è generata una pausa di cinque settimane tra Assen (24-26 giugno) e Silverstone (5-7 agosto). In altre parole, si è magicamente venuto a creare quel break estivo a cui il Motomondiale è avvezzo da tempo immemore. Quasi come se l’evento fosse stato inserito nel programma iridato come un pro-forma, in attesa di una cancellazione annunciata.

Dopotutto non va dimenticato come la gara sia stata depennata per il terzo anno di fila. Nel 2020 ci fu la pandemia e sappiamo bene cosa questa abbia comportato. Però il Gran Premio di Finlandia è stato cassato anche nel 2021, ufficialmente sempre a causa delle complicazioni generate dal Covid. Ora salta fuori come scusante la guerra in Ucraina, associata a “lavori di omologazione non completati”. Già, forse è proprio questo il punto?

MotoGP, cancellato il GP di Finlandia: il fine-settimana del KymiRing posticipato al 2023

Non è un mistero che i piloti si siano lamentati del lay-out della pista, non considerato all’altezza di una gara di MotoGP, essendo troppo stretta e troppo piccola. “Lontano dal rettilineo useremo solamente prima, seconda e terza marcia” avrebbe malignato qualche centauro nelle scorse settimane. In effetti oggi il sito speedweek.com riporta una serie di retroscena che confermerebbero come dietro alla ripetuta cancellazione del GP di Finlandia non ci sia solo sfortuna legata ad eventi esterni all’ambito sportivo.

L’ispezione effettuata a maggio da Fim, Dorna e Irta ha dato esito disastroso. La strada che dovrebbe essere utilizzata dalle ambulanze in caso d’emergenza è ancora sterrata, così come il paddock! Come se non bastasse, le barriere di sicurezza erano state assemblate senza seguire le direttive Fia!

Un’organizzazione amatoriale che avrebbe fatto perdere la pazienza al management della MotoGP, tanto da lanciare un autentico ultimatum al Kymi Ring. O i lavori necessari per essere all’altezza del Motomondiale vengono completati entro il 22 settembre, oppure non si perderà neppure tempo a inserire il circuito nel calendario 2023.

Insomma, il messaggio è chiaro: “Se fate sul serio, datevi da fare, oppure lasciamo perdere e chi si è visto, si è visto”. Riusciranno gli organizzatori finlandesi a finire entro tre mesi lavori che non completano da tre anni? Lo scopriremo solo vivendo…

Foto: MotoGPpress.com

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