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MotoGP, GP Olanda: pioggia padrona ad Assen, chi è il favorito? Bagnaia cerca la reazione

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La MotoGP si è trasferita dal Sachsenring ad Assen, affrontando contestualmente anche un radicale cambiamento climatico. Dalla canicola sassone si è passati alla pioggia olandese. Difatti nella giornata odierna la FP1 si è disputata sotto un diluvio, mentre Giove Pluvio ha concesso una tregua nel pomeriggio, consentendo di montare gomme slick nella seconda parte dell’FP2. Ovviamente l’incognita meteorologica sarà uno dei temi forti delle prossime due giornate. Le previsioni danno per certi scrosci di pioggia, ma nessuno può sapere con precisione quando e con che intensità si presenteranno sul circuito del Drenthe.

La variabile, peraltro, è doppia. Potremmo avere qualifiche e gara entrambe sul bagnato, oppure ambedue sull’asciutto. Al contempo non si può neppure scartare l’ipotesi di una griglia di partenza formata in condizioni differenti rispetto a quelle in cui si disputerà il GP. Un’autentica roulette, come spesso accade in Olanda, dove non a caso confermarsi è difficilissimo (nel XXI secolo, solamente Valentino Rossi ha vinto per due anni consecutivi, ma si deve risalire al 2004 e al 2005).

Ovviamente i piloti sono divisi tra il “Partito della Pioggia” (PdP) e il “Movimento per l’Asciutto” (MpA), ovvero tra chi spera di correre sul bagnato e chi, invece, preferirebbe montare pneumatici slick. Il capolista del PdP è chiaramente Jack Miller, che peraltro ad Assen ha già vinto nel 2016, quando ancora correva in Honda. L’australiano ha, come d’abitudine, fatto la differenza in mattinata dando l’impressione di essersi tenuto del margine. A fargli compagnia nella sua lobby ci sono Johann Zarco, Franco Morbidelli e tutti i centauri Honda. In particolare il romano della Yamaha, Pol Espargarò e Alex Marquez si sono rivelati oltremodo incisivi “navigando” sulla pista inondata.

MotoGP, GP Olanda 2022. La pista si asciuga, in FP2 emerge Francesco Bagnaia!

Invece l’MpA è capitanato da Francesco Bagnaia, che nella FP1 non è dispiaciuto, ma è cresciuto di rendimento nella FP2 asciutta. Il medesimo discorso vale anche per Fabio Quartararo e, verosimilmente, Aleix Espargarò. Sotto l’acqua si sono difesi, ma dover usare le rain significherebbe trovarsi fra i piedi una serie di avversari che invece dovrebbero inseguire se si dovesse correre con le slick. Dal canto loro le Suzuki si direbbero apartitiche, essendo apparse in grado di mantenere il medesimo livello indipendentemente dalle condizioni. Ora non resta che aspettare l’endorsement di Giove Pluvio per l’una o per l’altra fazione. Sarà lui a recitare il ruolo decisivo.

Foto: MotoGPpress.com

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