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NASCAR, calendario 2023: una gara cittadina resta all’orizzonte, Phoenix ospiterà ancora il ‘Championship 4’
Arrivano delle importanti indiscrezioni in merito al prossimo calendario della NASCAR Cup Series. In occasione della prima ‘pausa dell’anno’, avvenuta nell’ultimo fine settimana, sono arrivate due conferme importanti come la sede del ‘Clash’ e della finale.
Anche l’anno prossimo l’evento non valido per il campionato che apre la stagione agonistica si terrà a Los Angeles all’interno del noto Memorial Coliseum. L’esperimento del 2022, aiutato delle nuove auto della Cup Series, ha riscosso un notevole successo che ha portato gli organizzatori a confermare la location per la corsa che in ordine cronologico precede la Daytona 500, tradizionale opening round della NASCAR.
Per la finale, invece, è stato approvato nuovamente il Phoenix Raceway, tracciato che dal 2020 ha rimpiazzato l’Homestead-Miami Speedway. Il catino che sorge nel cuore della Florida resta molto amato dagli appassionati, un ritorno di questa pista per il ‘Championship 4’ dei prossimi anni non è da escludere.
Si parla anche di street circuit. Insieme all’espansione sui ‘non ovali’, la NASCAR sta valutando la possibilità di gareggiare in città in un tracciato cittadino. Non ci sono ulteriori dettagli, ma il Presidente Steve Phelps è stato molto chiaro in merito ai microfoni di ‘RACER.com’. “Al momento è qualcosa che stiamo esplorando. Personalmente penso sarebbe una buona cosa avere una corsa in città. Rappresenterebbe una parte del nostro futuro. Con 36 gare in calendario e due esibizioni credo che ci sia spazio in programma per una competizione del genere”.
Chicago è indicata come possibile sede di una prova potrebbe escluderebbe Road America dal calendario. Il mitico impianto che sorge nello Stato del Wiscosin deve infatti rinnovare il suo contratto per la Cup Series, un accordo siglato nel 2020 per due anni.
L’ultima certezza nei piani del 2023 è data dalla gara primaverile di Bristol, confermata sullo sterrato dopo il successo del 2022. Anche la collocazione nel giorno di Pasqua dovrebbe essere mantenuta, un format che negli ultimi anni non era stato adottato.
Foto. LaPresse