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Nuoto, Alessandro Miressi: due 100 sl sopra i 48″. Tattica da rivedere o condizione non ideale?

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La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. La prima giornata di gare ai Mondiali di Budapest ha messo in rilievo un Alessandro Miressi lontano dai tempi che lo scorso anno gli hanno permesso di essere protagonista assoluto agli Europei prima e ai Giochi Olimpici poi con due medaglie e la finale individuale dei 100 stile poi.

La prima frazione della staffetta veloce è stata chiusa dal primatista azzurro con un tempo nettamente al di sotto delle aspettative, 48″38, lontano poco meno di un secondo dal suo personale. Miressi, spiegando la sua prestazione, ha parlato di tattica sbagliata ma probabilmente anche la condizione non è quella ottimale per l’atleta torinese, a dirlo sono i numeri, come sempre impietosi.

La tattica che è costata carissima a Miressi è stata simile a quella adottata nella finale olimpica individuale: cercare di tenere il ritmo di Dressel nella prima parte di gara e resistere nella seconda. Il fisico di Miressi, probabilmente, non è impostato per questo tipo di gestione: è nuotatore da progressione e non può reggere i ritmi del rivale, passando troppo veloce. Possiamo dire che il passaggio azzardato a 22″5 possa essere costato a Miressi circa un secondo nella vasca di ritorno visto che negli ultimi 15 metri ha iniziato ad annaspare, perdendo tante posizioni. Con un passaggio di 3 o 4 decimi più alto, Miressi quel secondo non lo avrebbe perso e avrebbe chiuso in 47″8/47″9 che è comunque lontano dal suo personale e in vista della gara individuale difficilmente potrà bastare per il podio.

La condizione di Alessandro Miressi, dunque, non è quella dello scorso anno e ci sta perchè chi ha speso tantissimo nell’ultima parte della scorsa stagione, aggiungendo fatica a quella fatta per preparare e disputare i Giochi, vedi Razzetti o la stessa Di Liddo, adesso sta pagando dazio. Se in più si aggiunge che per gran parte degli azzurri, Miressi compreso, il vero obiettivo sono gli Europei di Roma, si può comprendere meglio la prestazione odierna.

Detto questo, resta da capire se il torinese che ha dimostrato di essere un campione vero, sia in grado di correggere il tiro in corsa. Cambiare tattica, non farsi ingolosire, magari migliorare qualcosa nei particolari (partenza e virata) può aiutare a limare qualche centesimo e magari a far tornare competitivo il numero uno azzurro della velocità in vista di un 100 stile libero che si preannuncia combattuto su ottimi livelli.

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