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Nuoto, Mondiali Budapest 2022, ottava giornata. Gli azzurri vogliono chiudere con una cascata di medaglie!

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Si chiude il Mondiale di Budapest che sarà ricordato come uno dei più prolifici per l’Italnuoto e come quello del ricambio generazionale con i trionfi dei “ragazzi del 2000” o giù di lì, Martinenghi, Ceccon e Pilato. Si chiude con tate aspettative per la giornata finale e con la possibilità di eguagliare, quantomeno in termini numerici, Gwangju a livello di podi. Allora furono otto, c’è l’opportunità di eguagliare o addirittura fare meglio con un’ultima giornata che presenta tanta Italia in vasca con ottime chances di puntare in alto.

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Un record non sarà sicuramente battuto, al massimo eguagliato, quello dei posti in finale conquistati dalla spedizione azzurra: a Gwangju furono 23, a Budapest al massimo potranno essere di nuovo 23 ma bisogna anche dire che in termini numerici la spedizione di Budapest è meno numerosa rispetto a quella del 2019 e dunque il rapporto atleti presenti-finalisti sarà sicuramente più alto quest’anno.

La giornata conclusiva come sempre presenta solo finali nell’ultima sessione, e che finali! Si parte con i 50 dorso uomini, gara che Thomas Ceccon non ha mai amato particolarmente ma in cui potrebbe prendersi una bella soddisfazione, visto il suo stato di forma ed una condizione fisica ideale. Da battere lo statunitense Ress, ma non mancheranno le sorprese, come sempre nelle gare da una sola vasca. Italia protagonista anche nei 50 rana donne. Qui Benedetta Pilato può puntare al massimo. E’ la primatista mondiale, è la campionessa iridata dei 100, nei primi turni ha impressionato per ritmo e fluidità della nuotata. Il pericolo numero uno viene dalla sudafricana Van Niekerk, altra specialista di questa gara ma attenzione anche a possibili sorprende dalle corsie laterali.

Gregorio Paltrinieri si trova più e meno nella stessa condizione dello scorso anno a Tokyo: un 1500 stile al buio come fu al buio, con tanta sofferenza nelle batterie, l’800 che gli regalò l’argento in Giappone. Un colpo cercherà di batterlo anche se la condizione in vasca non è ideale. Per i mezzofondisti il doppio impegno ravvicinato è un problema e Paltrinieri non può che aver puntato sull’Europeo in casa, dove cercherà di esaltare il pubblico romano. E’ un campione, di classe cristallina: il colpo in canna può averlo, anche se in batteria ha dato l’impressione di essere al gancio. Qualcosa inventerà, con il rischio di dover tirare i remi in barca contro un lotto di avversari che hanno ora tutti qualcosa più di lui nelle ultime due vasche: Finke, Wellbrock, Romanchuk e Martens. Un podio del modenese, in questo momento, sarebbe una sorpresa.

Non ci saranno italiane al via dei 50 stile libero donne, con Sarah Sjoestroem che parte favorita ma si dovrà guardare dalle statunitensi e dalla polacca Wasick che possono metterla in difficoltà e non ci sarà Italia neppure nell’ultima finale individuale, i 400 misti donne, probabile “ultimo ballo” casalingo della Iron Lady Katinka Hosszu. Campo apertissimo con la campionessa olimpica giapponese Ohashi che non sembra al meglio, mentre la giovanissima canadese McIntosh potrebbe concedere l’ennesima magia di un Mondiale indimenticabile. Da non sottovalutare le statunitensi Weyant e Grimes. 

In chiusura ci sono le due staffette miste e nella maschile l’Italia ripone grandi speranze di salire sul podio e, perché no, anche di vincere. La formazione azzurra può contare sul campione del mondo dei 100 dorso e dei 100 rana, su una farfalla credibile, dove l’obiettivo sarà non perdere troppo terreno rispetto ai rivali, Australia e Usa su tutti, e infine su uno stile libero da finale mondiale (se si punterà su Miressi), o da spareggio per la finale mondiale, dovesse essere Lorenzo Zazzeri a chiudere la staffetta.

Italia da finale nella 4×100 mista femminile dove le azzurre potranno lottare per le posizioni subito sotto al podio. La formazione dovrebbe essere composta da Margherita Panziera, che dovrà cercare di non perdere troppo terreno dalle specialiste dei 100, Benedetta Pilato, campionessa del mondo dei 100, Elena Di Liddo, che sa esaltarsi in staffetta nonostante una condizione non perfetta, e Silvia Di Pietro, che in staffetta ha fatto bene nelle 4×100 miste. Può uscire un ottimo risultato.

Foto: LaPresse

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