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Nuoto, Thomas Ceccon: la consacrazione di un fuoriclasse potenzialmente senza limiti. Tutte le gare a cui potrà puntare

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Qualcuno, spingendosi oltre, aveva addirittura parlato di talento sprecato riferendosi a Thomas Ceccon nel momento delle scelte delle gare da disputare in prospettiva olimpica. Per tanti era il mistista del futuro e la scelta di puntare su 100 dorso e 100 stile libero era dovuta a una pigrizia di fondo che traspariva magari quando, a 16 anni, i suoi pensieri non erano rivolti solo alla piscina.

Togliersi di dosso l’etichetta di guascone irriverente e un po’ sfaticato non è stato semplice per il nuotatore veneto che oggi è salito sul tetto del mondo in tutti i sensi nei 100 dorso, coronando un sogno che ne chiama tanti altri. “Sono maturato” ci teneva a dire dopo le interviste post gara a Glasgow nel dicembre del 2018 e la maturazione, come è normale che sia, era in atto realmente ma non tutti se ne sono resi conto. La scelta di restare a Verona assieme al suo allenatore di sempre Alberto Burlina, un altro che spesso si è trovato a remare controcorrente, di puntare su gare che sembravano non esaltarne le qualità eclettiche come 100 stile e 100 dorso, le dichiarazioni sui generis del dopo gara, tutt’altro che banali e sempre all’insegna della verità, gli hanno attirato contro critiche a non finire.

Thomas Ceccon, però, una qualità caratteriale ce l’ha: se ne frega di tutto e tutti e va avanti per la sua strada. Questa testardaggine gli ha fruttato due medaglie olimpiche lo scorso anno e ora l’oro iridato e il record del mondo nei 100 dorso in un anno in cui il Covid ha picchiato duro in fase di preparazione e magari ha rischiato di non andarci al Mondiale perchè ad aprile non poteva essere al meglio dal punto di vista fisico. 

Il Ceccon di oggi, però, è più forte di tutto: testa e fisico vanno di pari passo e francamente porre limiti diventa un’operazione tutt’altro che semplice. Il limite lo porranno, di volta in volta, i programmi dei vari eventi internazionali perchè è vero che il veneto si diverte e non poco a gareggiare ma, quando supera il limite, rischia di andare fuori giri ed evitare i sovraccarichi è il segreto per una carriera longeva.

I 100 dorso resteranno la gara di riferimento, il primo amore a livello olimpico e mondiale ma già nella prossima stagione non è escluso che Ceccon possa spingersi fino alla distanza doppia, un territorio tutto da esplorare, quello della resistenza, ma che, viste le caratteristiche fisiche, potrebbe regalargli grandi soddisfazioni. E’ possibile che, prima o poi, ci sia la virata verso il benedetto 200 misto ma non c’è una scadenza temporale. Se succederà dovrà venire in conseguenza ad una preparazione specifica perchè quel tipo di gara non viene con uno schiocco di dita. Anche perchè l’allievo di Alberto Burlina non ha nessuna intenzione di abbandonare la velocità che tante soddisfazioni gli ha regalato con le staffette.

Insomma, per il futuro c’è solo l’imbarazzo della scelta ma quello che importa è oggi, quando Thomas Ceccon ha scritto un pezzo di storia del nuoto italiano. E’ il secondo uomo ad aver stabilito un record mondiale, è il primo italiano ad aver vinto un oro nel dorso, il quinto atleta italiano, tra uomini e donne, ad aver ritoccato un record mondiale. Il ragazzino che faceva arrabbiare i compagni e gli avversari perchè non dava la mano finita la gara, che qualche volta faceva perdere le staffette all’Italia, che si estraniava dal gruppo, è cresciuto ed è diventato uomo e campione vero e l’Italia non può che applaudire. 

Foto Lapresse

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