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Quanti soldi ha guadagnato Matteo Berrettini in carriera? Montepremi milionario: cifra a 7 zeri

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Matteo Berrettini ha ribadito il suo infinito talento e ha vinto il Queen’s, il prestigioso torneo ATP 500 di Londra che si disputa sull’erba della capitale britannica. Il tennista italiano si è confermato in una delle competizioni più prestigiose dell’intero circuito (si gioca in quello che di fatto è il circolo di Sua Maestà), alzando nuovamente al cielo il trofeo dopo l’apoteosi dell’anno scarso. Il romano ha liquidato il serbo Filip Krajinovic nell’atto conclusivo, ora è il nuovo numero 11 al mondo (purtroppo è uscito dalla top-10) e festeggia il suo settimo sigillo nel massimo circuito.

Matteo Berrettini ha conquistato il secondo torneo consecutivo, visto che domenica scorsa aveva esultato all’ATP 250 di Stoccarda, e ha ribadito la propria immensa caratura a livello internazionale. L’azzurro si può lanciare con grande ottimismo verso l’ormai imminente Wimbledon e nel frattempo può anche ritenersi soddisfatto per il suo conto in banco. Quanti soldi ha guadagnato Matteo Berrettini nel corso della sua carriera? Il montepremi ottenuto in base ai risultati sportivi, ovvero ai vari riscontri nei tornei a cui ha preso parte, è certificato in maniera ufficiale sul suo profilo dell’ATP: parliamo di circa 11,46 milioni di euro.

Oggi ha infatto guadagnato ben 399.170 euro con il successo al Queen’s e ha ritoccato il bottino. Ripetiamo che stiamo parlando soltanto di remunerazione che provengono dagli organizzatori dei vari tornei in base ai risultati ottenuti (più si avanza nei tabelloni e più l’assegno si gonfia). A questi importi si aggiungono gli accordi per sponsor personali e per i diritti di immagine, i cui valori non sono ufficiali e pubblici.

Quanti soldi ha guadagnato Matteo Berrettini vincendo il Queen’s? Montepremi e cifre, secondo trionfo di fila

QUANTI SOLDI HA GUADAGNATO MATTEO BERRETTINI IN CARRIERA?

Circa 11.465.000 euro dai risultati sportivi. A questi importi si aggiungono gli accordi per sponsor personali e per i diritti di immagine, i cui valori non sono ufficiali e pubblici.

Foto: Lapresse

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