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Scacchi, Torneo dei Candidati 2022: Nepomniachtchi batte anche Firouzja, Ding Liren unico inseguitore. Crolla Caruana

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2 anni fa

30 Giugno 2022

L’undicesimo turno del Torneo dei Candidati 2022 a Madrid potrebbe aver, se non risolto ogni possibile questione, quantomeno reso la situazione molto chiara. Quinta vittoria per Ian Nepomniachtchi: il russo sfrutta alcune serie inesattezze di Alireza Firouzja, con il Nero batte il francese e, rimanendo tre partite da giocare, è sempre più il maggior candidato (appunto) a sfidare Magnus Carlsen per il titolo mondiale. Un’altra volta. Il suo principale avversario, incredibilmente, diventa il cinese Ding Liren, alla terza vittoria in tre giorni e in clamorosa rimonta, ma c’è anche lo scontro diretto di domani con l’americano Hikaru Nakamura che potrebbe cambiare molte cose.

ALIREZA FIROUZJA-IAN NEPOMNIACHTCHI 0-1
Firouzja, in questo caso, tira fuori l’attacco Kaufmann, quello cioè che emerge da 5. c4, non la variante più popolare, ma comunque occasionalmente usata ad alto livello anche da Nepomniachtchi. Con 8. d5 il francese va nella continuazione della Kosteniuk-Tan (World Cup femminile 2021). Il momento che decide la partita arriva tra la 16a e la 18a mossa, momenti in cui l’ex iraniano pensa per un’ora buona di tempo e danneggia la propria stessa posizione con effetti devastanti per il prosieguo. In particolare, la manovra g4-h4-g5 è confutata da 18… hxg5, dalla costruzione di un violento attacco del Nero sul lato di re e dall’ulteriore errore 20. Rg2 di Firouzja, che si espone a un fortissimo attacco nel quale la leggera qualità in meno di Nepomniachtchi è molto più che compensata dal pessimo piazzamento di tutto i pezzi del Bianco. “Nepo”, con 30. Tc4, cerca parzialmente smitizzare il proprio torneo, dal momento che è un’imprecisione che tiene appeso Firouzja al confronto; lui regge finché può, ma, con i soliti problemi di tempo, alla 30a sbaglia completamente manovra di Alfiere piazzandolo in b3, forzando una conclusione rapida e l’abbandono conseguente alla 36a. Non si direbbe che giocare partite a cadenza velocissima a decine, o meglio oltre 200, nella scorsa notte abbia giovato al diciannovenne.

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FABIANO CARUANA-DING LIREN 0-1
Con ogni probabilità, qui siamo alla fine di tutti i sogni di rematch con Carlsen per Caruana, mentre una rimonta incredibile è quella che sta mettendo in atto Ding Liren. L’italoamericano gioca l’anti-Marshall con 8. a4, e dalle molte continuazioni possibili alla decima mossa il cinese opta per Dd7. Si va per strade teoriche fino a 14… Tab8, dopodiché Caruana cambia strada e gioca l’inedita 15. Ch4. La situazione della 18a è paradossale: il Bianco ha piazzato Alfiere in h6 e Cavallo in g7, ma il Nero, a gioco corretto, non corre nessun pericolo visto che i pezzi pesanti avversari albergano in lidi lontani e tutta la difesa è sicura. I due si impegnano a cercare situazioni difficili per l’altro, di mosse uniche, fino al momento in cui Ding Liren, tra 30° e 32° tratto, rischia di far crollare tutto con un’avventata manovra di Donna che apre il fianco a un interessante tentativo del Bianco di sfondare con i pedoni a e b. Caruana, però, non vede, a corto di tempo, la giusta continuazione e, alla 38a, gioca un po’ passivo d’Alfiere. L’asiatico commette un’imprecisione simile alla 42a, dopo il controllo del tempo, ma l’italoamericano sbaglia piano e fa sì che la posizione si riequilibri. La situazione mentale dell’ex sfidante iridato, però, è molto difficile e si vede, perché rischia già alla 61a mossa e alla 72a, dopo una complessa lotta tattica in un finale di Torre, Alfiere e due pedoni contro Torre, Alfiere e tre pedoni, concede un’enorme chance di vittoria al cinese. Ding Liren non vede la vincente 72… Ad3, ma Caruana gli fa un secondo e più grande regalo: 75. Ac7, che consente la decisiva Te7: l’abbandono del Bianco arriva dopo 78 mosse, con una faccia che è tutta un programma.

HIKARU NAKAMURA-RICHARD RAPPORT 0.5-0.5
Niente di più diverso di una classica Siciliana aperta con variante Lasker-Sveshnikov (nota anche con altri nomi) per una partita stilisticamente molto attesa. Fino all’11a mossa del Bianco è tutta teoria arcinota, ed il primo a cambiare qualcosa è Rapport con 11… Tb8. Alla 16a l’ungherese decide di non tentare il cambio Alfiere-Cavallo, ma di portare l’altro Alfiere, quello campochiaro, in e6, mettendo fine alle discussioni teoriche. La partita entra con sorprendente rapidità in un finale che, notoriamente, è patto: Cavallo e tre pedoni contro Alfiere e due pedoni. Il problema è che, stanti gli avvenimenti delle altre scacchiere, a Nakamura la patta non basta per restare vicino a Nepomniachtchi: serve la vittoria. L’americano cerca qualsiasi tipo di trucco possibile e immaginabile con il Cavallo per provare a destabilizzare Rapport, che però questo finale lo conosce e sa come giocarlo per forzare la patta. E, difatti, il magiaro l’equa divisione del punto la ottiene, dopo un’estenuante battaglia durata 96 mosse e finita solo perché, da regolamento, Re e Cavallo contro Re per definizione non è un finale che si può vincere.

TEIMOUR RADJABOV-JAN-KRZYSZTOF DUDA 0.5-0.5
Partita, questa, tra due giocatori che nulla più hanno da chiedere al torneo. Si entra in una linea mediamente nota dell’Apertura Inglese, salvo abbandonare tutte le strade già battute all’ottava mossa. L’azero e il polacco, per parte loro, sono anche precisi, nel senso che non sbagliano mai neppure in quelle poche situazioni nelle quali esiste un’unica continuazione forzata, per quanto particolarmente ovvia al fine di tenere in equilibrio la partita. Ripetizione di mosse inevitabile alla 33a dopo la liquidazione generale.