Speed Skating
Speed Skating, Maurizio Marchetto: “Poter disporre di un impianto coperto è la priorità. Il nostro percorso ha un traguardo importante, Milano-Cortina”
La nazionale italiana di speed skating è pronta a ricominciare il suo cammino in vista dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026. Gli azzurri si ritroveranno presso il Centro di Preparazione Olimpica di Formia per il primo raduno della stagione e questa è stata anche l’occasione per il CT Maurizio Marchetto di tracciare un bilancio sullo scorso quadriennio e sul futuro della propria squadra.
Marchetto analizza gli ultimi quattro anni di un cammino complicato e con tanti ostacoli da superare: “Riavvolgendo il nastro dal principio, il quadriennio 2018-22 era iniziato con premesse e prospettive di un cammino più facile di quanto non si sia poi effettivamente rivelato. Ci attendevamo un’adesione importante da parte di un maggior numero di atleti e invece abbiamo dovuto contare su risorse più limitate; oltretutto il percorso negli ultimi due anni si è fatto ancor più in salita quando qualche ragazzo per cui coltivavamo grandi ambizioni non è riuscito a rispettare le aspettative”.
Le soddisfazioni, però, non sono mancate, con medaglie importanti nei grandi appuntamenti: “In generale siamo consapevoli di pagare dazio in termini di numeri nel confronto con altre nazioni e questo ci obbliga a colmare questo gap lavorando tanto e bene, così da creare un connubio molto forte con i nostri atleti. I risultati ottenuti a Pechino, in questo senso, sono stati migliori di quelli raccolti da molte altre nazioni che possono contare su maggiori atleti, maggiori impianti e maggiori risorse”.
Il CT azzurro parla ora del futuro e di cosa serve all’Italia per poter eccellere ulteriormente nello speed skating: “Conosciamo bene i problemi e le difficoltà da superare per ottenere risultati di questo tipo. Io mi auguro che certi exploit muovano investimenti per agevolare questo percorso e creare le premesse per nuove vittorie. Poter disporre di un impianto al coperto resta la priorità perché, al di là dell’ottimo lavoro che possiamo fare sul ghiaccio di Baselga di Pinè e di Collalbo, per riuscire a proseguire il lavoro anche negli altri periodi dell’anno dobbiamo andare all’estero e questo significa, oltre a un esborso economico significativo, anche una fatica per i ragazzi che devono stare per molto tempo lontano da casa”.
Un nuovo percorso che inizierà con il raduno di Formia: “Sarà importante e interessante capire lo stato di forma dei ragazzi: insieme faremo lavoro a secco e bici, allenamenti in palestra ma anche impostazioni di lavoro tecnico. Tutto propedeutico a quando, in luglio, andremo sul ghiaccio di Inzell, in Germania”.
Negli ultimi anni molti atleti sono passati dal pattinaggio a rotelle a quello sul ghiaccio, seguendo la scia del percorso tracciato in passato da Francesca Lollobrigida. Marchetto commenta così: “Ho grande rispetto e considerazione per il lavoro della FISR e non è mia intenzione sottrarre atleti a nessuno. Quando ci sono rotellisti che si cimentano in gare sul ghiaccio e ottengono posizioni o tempi importanti è mio dovere, per il ruolo che ricopro, tenerli in considerazione“.
Ultimo punto sul futuro e sull’obiettivo Milano-Cortina: “Dobbiamo voltare pagina e concentrarci su un percorso che ha un traguardo importantissimo come le Olimpiadi in casa di Milano-Cortina. Il programma è decisamente ambizioso ma va varato ottenendo la piena disponibilità da parte degli atleti. Dobbiamo già sapere che le nuove leve non si costruiscono dall’oggi al domani e che i più maturi, dopo aver tirato a lungo la carretta, avrebbero bisogno di staccare un po’ la spina e allentare la tensione. Uso il condizionale perché il tema è riuscire a non perdere posizioni importanti per l’Italia in Coppa del Mondo. Per farlo dobbiamo continuare a lavorare ad alto livello ma, senza un’ampia rosa di pattinatori, per farcela siamo costretti a chiedere altri sforzi ai nostri big. L’alternativa è lanciare i giovani, ma di certo in termini di risultati corriamo dei rischi e questo dobbiamo saperlo. Un sano percorso di maturazione non si può forzare né accelerare più di tanto. Mi aspetto, come al solito, un grande contributo dalle società storiche del nostro pattinaggio”.
Parole da sito Coni
FOTO: LaPresse