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Tennis, Matteo Berrettini: “Ho tanta voglia di giocare, ma so che non sarà facile dopo l’infortunio”

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L’infortunio è alle spalle, ora davanti c’è solo il futuro e, soprattuto, il campo. Matteo Berrettini è pronto a tornare a giocare: tra due giorni debutterà negli ottavi di finale (bye al primo turno per lui) nel torneo ATP 250 di Stoccarda, sull’erba.

Le sue parole alla vigilia riportate dalla Gazzetta dello Sport: “Arrivo in una condizione diversa rispetto a quella di tre anni fa, quando vinsi il torneo però sto bene e ho tanta voglia di tornare a giocare. So bene che non sarà semplice perché sono stato fermo parecchio e ho subito un infortunio complicato da risolvere e sulla mano dominante. Non sarà facile, ma da qualche parte bisogna ricominciare”.

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Sull’erba e i ricordi passati: “Se ci penso, l’ultima volta che ho giocato sull’erba ero in campo per la finale di Wimbledon… E comunque su questa superficie mi sento sempre a mio agio, ho ottime sensazioni. Dal punto di punto di vista della testa anche sto bene: so che la situazione non è semplice, pensando soprattutto a Wimbledon e ai punti che scadono, con le conseguenze sulla classifica. Sono consapevole che sia uno dei momenti più complessi da gestire dalla mia carriera, ma è un’altra sfida da affrontare a testa alta”.

Pensando al brutto colpo per Alexander Zverev al Roland Garros: “L’ho visto eccome. È durissima vedere quel tipo di infortunio, perché mi fa tornare in mente quel che è successo a me. Mi fa davvero venire i brividi, mi sembra di cadere. Da un momento all’altro passi da lottare per il numero 1 al mondo, alla sofferenza. Gli ho scritto, anche se non siamo grandi amici ho voluto dimostrargli la mia vicinanza. Ci siamo detti che presto torneremo a sfidarci sui palcoscenici più importanti e sono sicuro che sarà così”.

Sulla situazione ranking e l’imminente uscita dalla top-10: “Questo momento arriverà inevitabilmente, anche se dovessi vincere Wimbledon. Sono pronto ad affrontare la situazione e accettarne le conseguenze, è vero ci sto riflettendo, perché sono sempre stato tra i primi 10 negli ultimi anni. Ora inevitabilmente tornerò indietro perché sono stato infortunato. Ma conosco il mio livello e le mie potenzialità: se sono stato numero sei del mondo non è perché me lo sono comprato ma perché me lo sono guadagnato. Quindi posso tornarci… Poi è ovvio che vorrei che questo non fosse mai successo, e so che sarà più difficile risalire, ma la nostra vita come atleti è esattamente questo, accettare e vincere delle sfide. Io sono pronto”.

Foto: Lapresse

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