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Tennis, Rafael Nadal a Barcellona in stampelle: Wimbledon a rischio? Il mondo dello sport si divide
Rafael Nadal ha concluso da trionfatore il Roland Garros 2022. Il maiorchino ha sconfitto nettamente nell’atto conclusivo il norvegese Casper Ruud e conquistato il titolo di Parigi per la 14ma volta in carriera. Rafa ha anche rafforzato il suo status di giocatore con più Slam vinti nel suo percorso agonistico, pari a 22.
Tuttavia, in queste ultime ore, a tenere banco sono le sue condizioni fisiche. Lo spagnolo ha fatto ritorno nel proprio Paese e si è recato a Barcellona per un controllo medico al suo piede sinistro infortunato. Come è noto, Nadal si è sottoposto a diverse infiltrazioni per per giocare nel Major e minimizzare il dolore.
Pertanto, la visita in terra catalana si giustifica per una visita presso la clinica del dottore di fiducia, Ángel Ruiz-Cotorro, e iniziare il nuovo trattamento. Un metodo di riguardante iniezioni con radiofrequenza pulsata nei due nervi del piede, come era stato rilevato ai microfoni di Eurosport nel corso della conferenza stampa.
Hanno colpito l’attenzione degli appassionati le immagini che hanno ritratto Rafa zoppicante e in stampelle. Uno stato di salute che potrebbe mettere in dubbio la partecipazione dell’asso nativo di Manacor per Wimbledon, oltre ad alimentare una discussione sulla salvaguardia della sua salute.
Rafa Nadal con muletas vuelve a casa tras visitarse con el doctor Cotorro. Solo dos días después de ganar su 14o Roland Garros. Sobre las sensaciones, “no tengo sensaciones”, responde entre risas @JugoneslaSexta @elchiringuitotv pic.twitter.com/K0KdC5RUGC
— Marc Fuster (@mfuster) June 7, 2022
Nelle ultime ore alcuni ciclisti francesi (Thibaut Pinot e Guillaume Martin) hanno evidenziato la disparità di giudizio e di regolamento nell’adozione di certi metodi. Secondo l’idea di tali atleti, se uno sportivo non può competere, non può ricorrere a strumenti che poi possono avere delle conseguenze negative sul proprio corpo e alterare in quel momento la prestazione. Un tema non nuovo e tale da far discutere.
Foto: LaPresse