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Tennis: “Se un ciclista facesse come Nadal, sarebbe considerato dopato”. Il duro attacco di Guillaume Martin

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Dopo Thibault Pinot, un altro ciclista francese ha punzecchiato pubblicamente Rafael Nadal dopo il suo 14° Roland Garros (e 22° Slam) ottenuto domenica scorsa a Parigi in finale contro il norvegese Casper Ruud. Questa volta è stato Guillaume Martin a dire la sua sul tennista maiorchino, il quale aveva ammesso di aver dovuto giocare per tutto il torneo con delle infiltrazioni al nervo del piede per non sentire il dolore.

Se un ciclista facesse la stessa cosa, a parte che nel ciclismo è comunque proibito, ma ammettiamo non lo fosse, tutti gli salterebbero addosso qualificandolo come dopato. Questo perché c’è uno sfondo culturale e degli stereotipi propri al ciclismo”, dichiara il 28enne nativo di Parigi a L’Equipe.

“Mentre la gente incensa Nadal per essere stato capace di fare quello che ha fatto oltre il dolore. Mi sembra che anche Zlatan Ibrahimovic abbia detto che ha giocato con infiltrazioni al ginocchio. Loro passano per eroi perché vincono col dolore, ma di fatto si aiutano con sostanze per sopportare il dolore, ed ancora una volta, è una cosa molto al limite. Un vincitore nel ciclismo, in particolare quello del Tour de France, anche senza il minimo indizio è automaticamente accusato di essere dopato“, prosegue Martin.

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“Come molti ciclisti ho avuto delle tendiniti ad un ginocchio. Ho corso tutto un giro di Catalogna ed un giro della Sicilia con una tendinite. Avevo dolore, non sapevo se sarei riuscito a partire nella tappa del giorno successivo, e chiaramente sarebbe stato tutto facile con un’infiltrazione, ma non lo so”, aggiunge il corridore della Cofidis.

“Il tennis ha dei parametri molto simili al ciclismo, è uno sport di resistenza con delle accelerazioni, quindi penso che gli stessi prodotti possano avere un effetto dopante anche per il tennis. In questi casi non vedo perché ci debbano essere regolamenti differenti”, conclude il 14° classificato dell’ultimo Giro d’Italia.

Foto: Lapresse

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