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Wimbledon 2022, Matteo Berrettini: “Mi sento pronto, è arrivato il momento di battere Djokovic”

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Un avvicinamento a Wimbledon ideale, raccontato al Corriere della Sera. Non si può definire altrimenti il percorso di Matteo Berrettini dopo il suo ritorno all’agonismo. Lo stop di circa tre mesi per l’infortunio alla mano destra, con annessa operazione, avevano fatto dubitare sul suo pieno recupero in tempi brevi. E invece…

Il romano ha conquistato in serie i tornei di Stoccarda e del Queen’s, avendo una percentuale di vittorie dell’84.6% in termini di partite singole ed essendo al quarto titolo ATP sull’erba. E così il decimo successo negli ultimi dieci incontri al Queen’s è valso anche la doppietta nel torneo londinese, replicando quanto fatto in Germania.

La fiducia è molta e il fatto di non essere capitato nello stesso quarto di tabellone di Novak Djokovic è un buon segno. Matteo è stato inserito, nel corso del sorteggio, nella parte bassa e l’incrocio da sogno in semifinale potrebbe essere con Rafael Nadal, per il remake di una semifinale già disputata nel 2022 in Australia e con esito favorevole all’asso di Manacor.

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L’esordio sarà contro il cileno Cristian Garin, giocatore più adatto ai campi lenti in terra che ai prati londinesi, ma da non sottovalutare. A seguire vi saranno uno tra Huesler e Grenier, un terzo round probabilmente contro l’americano Jenson Brooksby, un ottavo di finale contro l’argentino Schwartzman o l’australiano de Minaur prima di un quarto con Stefanos Tsitsipas, anche se in rotta di collisione ci potrebbe essere anche l’estroso australiano Nick Kyrgios, più adatto dell’ellenico ai prati londinesi.

Berrettini non teme nessuno e come raccontato alla testata ha grande consapevolezza: “Mi sento più pronto, più forte, migliore. A Parigi, Londra e New York, nel 2021, ho perso sempre da Djokovic. Direi che è arrivato il momento di batterlo“.

Foto: LaPresse

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