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Wimbledon 2022, Thomas Bach attacca: “Ingiusta l’esclusione per il passaporto”

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Il celebre torneo di Wimbledon (27 giugno-10 luglio) si avvicina sempre di più e le polemiche su quanto deciso dagli organizzatori circa l’esclusione di giocatori e giocatrici di Russia e di Bielorussia sono sempre particolarmente vive. L’ATP e la WTA, come è noto, hanno fatto valere una propria posizione a riguardo, stabilendo che il Major di Londra non assegnerà punti per le classifiche e, nel contempo, tennisti e tenniste ai nastri di partenza pagheranno le scadenze dell’anno passato.

Una situazione quindi complicata e a dire la sua è stato anche il presidente del CIO, Thomas Bach. In un discorso tenuto a Parigi, il n.1 del Comitato Olimpico Internazionale ha criticato fortemente Wimbledon, la LTA e il Governo britannico, ritenendo che la politica e sport debbano portare a una condivisione e non a una divisione.

Come possiamo garantire una competizione internazionale corretta se i Governi decidono in base ai propri interessi politici chi può e chi non può partecipare? Abbiamo bisogno che i Governi ci rispettino per il nostro ruolo. Guardate cosa sta succedendo nel tennis. Al Roland Garros, i giocatori hanno partecipato come atleti neutrali. Ma a Wimbledon il Governo ha detto di no, non c’è spazio per loro. Se permettiamo tutto questo, allora siamo perduti. Se oggi lo permettiamo contro la Russia e la Bielorussia, domani succederà contro la vostra nazione, perché nessun Paese al mondo è amato da tutti gli altri Governi. Se lasciamo queste scelte ai vari Esecutivi, allora diventiamo anche noi uno strumento politico e questo va contro tutti i nostri principi. Se lasciamo che succeda, non potremo più garantire una corretta competizione sportiva. È importante per tutto il mondo avere un ponte, qualcosa su cui tutti possono trovarsi d’accordo. L’elemento più naturale per far questo è lo sport, visto che può essere apprezzato da tutti e praticato senza interessi politici, senza alcun tipo di discriminazione“, ha affermato Bach.

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Certo, tanti ricordano però la decisione molto incisiva del CIO nei confronti di atleti russi e bielorussi nel corso delle Paralimpiadi Invernali di Pechino e a questo proposito il massimo dirigente ha precisato: “Dure misure sono necessarie contro chi è responsabile della palese violazione della Tregua Olimpica. Chiunque supporta la guerra, deve essere sanzionato. Ma i diritti di chi non lo fa devono essere rispettati, nessuno può essere punito per il suo passaporto”.

A questo punto vedremo se ci saranno degli sviluppi sulla vicenda o meno.

Foto: LaPresse

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