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Atletica, i dubbi di Marcell Jacobs: i costanti problemi fisici preoccupano più degli avversari

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Una situazione difficile. Marcell Jacobs deve valutare il da farsi in vista di quel che sarà. Il bi-campione olimpico a Tokyo 2020 (100 metri e staffetta 4×100) è obbligato a fare i conti con una sequenza di infortuni notevole che alimenta le preoccupazioni.

Da quel “maledetto” 6 maggio, quando un virus gastrointestinale lo costrinse a dare forfait per il meeting di Nairobi, sono arrivati il 23 maggio una distrazione al bicipite sinistro (Golden Gala saltato), il 30 maggio un fastidio al gluteo (niente Diamond League a Stoccolma) e il 16 luglio la nota contrattura all’adduttore della coscia che l’ha costretto a rinunciare alle semifinali dei Mondiali a Eugene (Stati Uniti).

Da questo punto di vista Jacobs ieri ai media ha spiegato la situazione: “Tutto è collegato a quello che era già successo. Venivo da un’elongazione del tendine del bicipite femorale, che mi ha tenuto fermo da Savona agli Assoluti di Rieti. A Stoccolma il problema è tornato, ero in difficoltà, partiva tutto dalla schiena. Alla vigilia di Eugene, in riscaldamento mi sentivo bene, c’era adrenalina e voglia di tornare in pista, era uno degli allenamenti più belli mai fatti. La gamba sinistra era totalmente libera ma non ero abituato a questa alta intensità ed è arrivato il problema dall’altra parte, alla gamba destra. Sono sicuro che lo staff medico della Federazione riuscirà a risolvere tutto”, ha dichiarato l’azzurro.

Mondiali atletica 2022, Marcell Jacobs: “Voglio trovare la forma perfetta per gli Europei. Bisogna fare le cose con calma”

Non sto rivivendo il periodo delle fragilità che avevo quando ero un saltatore in lungo. Sono problematiche diverse. Sono dettagli che fanno la differenza, devo solo cercare di star bene fisicamente, perché se ci sto, anche con 10 allenamenti in meno arrivo in gara e riesco a tirare fuori tutto. Questo è il primo obiettivo”, ha sottolineato il nostro portacolori.

E dunque è la questione fisica a tenere banco ancor più che i riscontri dei rivali in pista. Pur nella tripletta americana notevole nella gara regina di Eugene, i tempi che si sono visti nell’atto conclusivo fanno pensare che un Jacobs in condizione avrebbe potuto inserirsi decisamente nella lotta, come del resto aveva già fatto nei Mondiali indoor di Belgrado (Serbia) di quest’anno quando vinse l’oro con il nuovo record europeo di 6.41 davanti al primatista del mondo, Christian Coleman, e all’argento mondiale dei 100 metri a Eugene, Marvin Bracy.

Devo fare le cose con più calma possibile per arrivare a Monaco nella migliore condizione mai avuta nella vita. L’obiettivo è correre più forte di quanto abbiano fatto a Eugene. E poi farò altre gare a seguire. Prima torniamo a posto fisicamente, poi ritroviamo la forma perfetta per spaccare tutto”, ha aggiunto Jacobs. A questo punto sarà da capire se la partecipazione agli Europei (15-21 agosto) sarà accompagnata da una piena efficienza fisica o meno.

Foto: FIDAL COLOMBO/FIDAL

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