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Atletica, Kerley vola in 9.79 ai Mondiali! Bromell risponde in 9.89, Jacobs e Coleman inseguono, show di Seville e Tebogo
Fred Kerley ha battuto un colpo vertiginoso nelle batterie dei 100 metri ai Mondiali 2022 di atletica leggera. Lo statunitense ha corso un perentorio 9.79 (0,1 m/s di vento a favore), un tempo spaziale in termini assoluti e a maggiore ragione se sfornato in un turno eliminatorio. Il vice campione olimpico ha ribadito di essere il grande favorito della vigilia per la conquista della medaglia d’oro, un mesetto fa aveva tuonato un superbo 9.76 ai Trials proprio sulla pista di Eugene (Oregon, USA) e oggi si è confermato su quei livelli stratosferici e ha spedito un messaggio altisonante a tutti i suoi avversari.
Messaggio spedito e Travyon Bromell ha risposto in maniera perentoria vincendo la sua serie in 9.89 (0,6 m/s di brezza alle spalle). I due americani hanno oggettivamente una marcia in più rispetto all’intera concorrenza, anche se spaventano due giovanissimi: il giamaicano Oblique Seville (9.93 nella quarta serie) e il botswano Letsile Tebogo (9.94 nella quinta serie, primato mondiale under 20), mentre più indietro sono il britannico Zhamel Hughes (9.97 alle spalle di Kerley) e il giapponese Abdul Hakim Sani Brown (9.98 nell’ottava batteria).
Il nostro Marcell Jacobs non è parso in perfette condizioni fisiche, la sua stagione è stata travagliata e il Campione Olimpico è parso un po’ imballato nel suo gesto tecnico: 10.04 per il velocista lombardo, che ha concluso alle spalle di Seville. L’azzurro si è qualificato per le semifinali con il decimo tempo complessivo, servirà una prestazione rimarchevole per puntare all’atto conclusivo. Non brillantissimi nemmeno il giamaicano Yohan Blake (10.04 alle spalle di Tebogo per il già Campione del Mondo, tornato ai vertici dopo alcune stagioni difficili) e lo statunitense Christian Coleman (10.08 per il Campione del Mondo in carica, vittorioso nella sesta serie senza convincere).
Merita un capitolo a parte il povero kenyano Ferdinand Omanyala, che è arrivato a Eugene soltanto tre ore prima della gara e dall’aeroporto si è recato direttamente allo stadio. Problemi di visto hanno ritardato il suo sbarco e si temeva che non riuscisse a partecipare. Nonostante un lungo volo e un jet-lag non smaltito si è comunque qualificato con 10.10 (terzo alle spalle di Brown e del neozelandese Edward Osei-Nketia, autore del record nazionale in 10.08). Da segnalare anche il 10.05 dello statunitense Marvin Bracy.
Foto: Lapresse