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Atletica, l’Italia si aggrappa a Ihemeje e Dallavalle per la seconda medaglia ai Mondiali. Avversari e misure

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L’Italia ha conquistato una sola medaglia ai Mondiali 2022 di atletica leggera: lo splendido bronzo di Elena Vallortigara, capace di volare a due metri nel salto in alto. In attesa dall’ultima carta di spessore, ovvero Massimo Stano nella 35 km di marcia, la nostra Nazionale si aggrappa a Emmanuel Ihemeje e ad Andrea Dallavalle nella finale del salto triplo, che andrà in scena questa notte (domenica 24 luglio, ore 03.00 italiane). Si preannuncia una gara estremamente incerta sulla pedana di Eugene (Oregon, USA), con tanti pretendenti al podio, tra cui i nostri portacolori.

Emmanuel Ihemeje si è distinto nel turno di qualifica, superando abbondantemente la norma fissata a 17.05 e chiudendo con un rimarchevole 17.13 metri, ad appena un centimetro dal proprio personale all’aperto (vanta un 17.26 in sala). Il 23enne, lo scorso anno finalista alle Olimpiadi di Tokyo 2020, gareggerà in casa, visto che è uno studente della Oregon University e a Eugene è solito esibirsi. Il nativo di Carrara è consapevole che dovrà migliorarsi se vorrà salire sul podio, perché è probabile che servirà un balzo nei pressi di 17.30 per fare festa (e potrebbe non bastare).

Si tratta di una misura che è nelle corde di Andrea Dallavalle. Il 22enne vanta infatti la terza misura stagionale tra gli iscritti, ovvero il 17.28 con cui ha vinto i Campionati Italiani lo scorso 25 giugno a Rieti (fermandosi a sette centimetri dal personale). L’azzurro non si è distinto in qualifica e il suo gesto tecnico non è stato quello dei migliori (16.86), ma in finale si riparte da zero e ha tutte le carte in regola per poter fare saltare il banco, a patto che non sia vessato da problemi fisici. I due azzurri se la giocano, ma la concorrenza è decisamente spietata. Sono soprattutto tre gli uomini a incutere maggiore timore.

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Il portoghese Pedro Pichardo, Campione Olimpico a Tokyo 2020 e argento iridato nel 2013 e nel 2015 (quando indossava la casacca di Cuba): il lusitano vanta uno stagionale di 17.49 e un personale di 18.08. Il burkinabé Hugues Fabrice Zango, primatista mondiale al coperto (18.07 metri nel 2021) e medaglia di bronzo ai Giochi, che in stagione si è fermato a 17.25. Il cubano Lazaro Martinez, che in stagione è volato a 17.64 in occasione del trionfo ai Mondiali Indoor e poi si è fermato a 17.30 all’aperto. Meritano grande rispetto anche il cinese Yaming Zhu (personale di 17.57 firmato alle Olimpiadi concluse con l’argento, stagionale di 17.22), lo statunitense Donald Scott (17.21 in stagione per il bronzo iridato in sala), il brasiliano Almir Dos Santos e il portoghese Tiago Pereira, senza dimenticarsi dell’indiano Eldhose Paul e del francese Jean-Marc Pontvianine.

Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL

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