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ATP Gstaad 2022, Matteo Berrettini deve arrendersi in tre set a Casper Ruud in Finale!
Matteo Berrettini si deve arrendere nella Finale dell’ATP di Gstaad (Svizzera) al norvegese Casper Ruud (n.5 del mondo). Nella quinta sfida tra i due giocatori è lo scandinavo a prevalere alla distanza sullo score di 4-6 7-6 (4) 6-2. Una partita che, nei fatti, si è decisa nel secondo parziale quando Berrettini ha avuto diverse chance per andare avanti di un break, ma ha peccato di pragmatismo.
Abile Ruud a tenere botta e ad approfittare di un calo di percentuali al servizio e con il dritto dal tie-break della seconda frazione in avanti dell’italiano. Nel terzo set, nei fatti, il n.15 del mondo ha giocato in evidente riserva energetica (recupero post Covid) e per il finalista del Roland Garros 2022 è stato abbastanza semplice imporsi in poco più di 2 ore 30 minuti di partita.
PRIMO SET – Va veloce palla sulla terra elvetica ed entrambi con il dritto fanno viaggiare la loro pallina. Si procede on serve fino al quarto gioco perché il romano mette la freccia nel quinto game. Profondità allo stato puro nei colpi di Matteo e alla seconda palla break il norvegese deve cedere il passo. Ruud tenta subito di rientrare in gioco, ma l’azzurro salva tre palle del contro-break e mantiene la testa. Non ci sono altre occasioni per lo scandinavo di pareggiare i conti e con autorevolezza Berrettini fa calare il sipario sul 6-4.
SECONDO SET – Nel secondo parziale l’azzurro si costruisce le sue chance, trovando grandi soluzioni anche con il rovescio. Il romano però pecca di concretezza, non creando quello strappo che sarebbe stato decisivo: nel terzo gioco due palle break e nel nono una chance. Si va al tie-break, dunque, e Matteo cala di intensità con il servizio, favorendo l’efficacia della risposta di Ruud che vola su 5-1. Tenta la rimonta il nostro portacolori, ma il 7-4 sorride al norvegese.
TERZO SET – I problemi alla battuta di Berrettini si riverberano all’inizio di questo parziale. Con carattere, il classe ’96 tiene il turno a servizio del primo gioco, ma capitola nel terzo, per via di un calo atletico evidente. Il numero di errori cresce in maniera notevole e soprattutto con il dritto il romano non trova il campo. E’ abile Ruud ad approfittarne, andando avanti di due break e facendo calare il sipario sul 6-2.
STATISTICHE – Dal punto di vista statistico, a fare la differenza è stata l’efficienza della risposta di Ruud (48% vs 34% rispetto alla seconda al servizio). Un aspetto, associato al numero di errori non forzati di Matteo, determinante per la vittoria del norvegese.
Foto: LaPresse