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ATP Newport 2022, Maxime Cressy sconfigge Bublik e vince il primo titolo in carriera
La finale di Newport doveva essere un match da godersi appieno e alla fine così è stato. Lo statunitense Maxime Cressy si porta a casa il suo primo titolo in carriera sull’erba del Rhode Island battendo in tre set Alexander Bublik (2-6 6-3 7-6) in due ore e mezza di partita, in una sfida rivoltatasi a 180 gradi a metà del secondo set e che ha regalato delle piccole gioie per gli esteti del gioco.
Con due giocatori dalle caratteristiche così marcate, se ad uno dei due non funziona uno dei colpi fondamentali la sfida rischia di pendere nettamente da un lato. E nel primo set è il servizio di Cressy ad essere deficitario, un handicap pesante per un giocatore tutto serve and volley. Poche prime con cui aprirsi il campo e togliere il tempo a Bublik, che inizia con un rovescio canterino: break nel secondo e nell’ottavo gioco e il kazako si prende il primo set di autorità.
La musica non cambia all’inizio della seconda frazione: lo statunitense inizia ancora una volta facendo fatica al servizio, e dall’altra parte Bublik lo tortura a furia di possibili passanti ogni volta che si avvicina alla rete. Nuovo break immediato per il kazako, che rischia di raddoppiare in un lunghissimo quarto gioco; Cressy pare far fatica ad ingranare ma invece, subito dopo, si ritrova nuovamente in partita sul 3-2 a causa di alcuni errori del suo avversario e da un cambio strategico, cercando di più lo scambio da fondo, quasi violentando il suo istinto di stare attaccato alla rete. E lì qualcosa si rompe nell’eclettico Alexander, che da lì non ne imbrocca più una e dalla possibilità del 4-0 si ritrova al terzo set dopo aver perso sei giochi consecutivi.
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Il match si è ribaltato emotivamente: ora Cressy sembra sicuro dei suoi mezzi, tornando più spesso al suo piano originale mentre Bublik ha perso quella naturalezza che lo aveva contraddistinto nella prima ora di gioco, forse divorato da quell’animo quantomeno bizzarro che si ritrova. Nel sesto gioco è costretto ai salti mortali per salvarsi da un break che significherebbe tanto, ma in qualche modo arriva al tie-break, usufruendo anche di una scavigliata del suo avversario sul 30 pari del dodicesimo gioco dopo una gran risposta che si stava traducendo in match point.
Il tie-break potrebbe meritare un capitolo a parte. Quattro minibreak nei primi cinque punti, ma due sono da antologia, con una parata di Cressy a rete da erbivoro scavato e una risposta di Bublik nei piedi che esce dalle sue corde come un missile. Ma un altro errore del kazako al servizio permette al padrone di casa di passare in vantaggio; due servizi vincenti dello statunitense valgono tre match point, ma basta il primo, con il doppio fallo di Bublik che al momento di stringere la mano al suo avversario borbotta qualcosa, rivolto probabilmente più a sé stesso che a chi è dall’altra parte della rete.
Ad aver cambiato l’inerzia della partita è la crescita al servizio di Cressy. Nonostante i 13 doppi falli (ma con 14 ace) ottiene il 76% di punti con la prima di servizio (37/49) e sale ad un quantomeno dignitoso 23/45 con la seconda, dopo una partenza da incubo (7/17 nella prima frazione).
Foto: LaPresse