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Calcio femminile, Gabriele Gravina: “Gli Europei saranno uno sport per il nostro movimento”

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Il conto alla rovescia sta per terminare per la Nazionale italiana di calcio femminile in vista degli Europei 2022 in Inghilterra, previsti dal 6 al 31 luglio. Le azzurre inserite nel Gruppo D con Francia, Belgio e Islanda, si giocheranno i due posti per accedere alla fase a eliminazione diretta e, appare chiaro, che la corsa delle ragazze nostrane sarà per lo più sulle belghe e sulle islandesi, considerando la compagine transalpina a un livello decisamente superiore.

L’esordio sarà il 10 luglio a Rotherham proprio contro le francesi e la condizione psicofisica dovrà essere ideale per assorbire il colpo. Le ragazze allenate da Milena Bertolini hanno grandi motivazioni, consapevoli di aver compiuto dei grandi progressi nelle ultime stagioni con l’attuale CT, in un percorso che ha avuto nei Mondiali 2019 una tappa molto importante.

Nella rassegna iridata in Francia le azzurre, pur non atlete professioniste, riuscirono a confrontarsi con compagini che potevano vantare atlete con questo status e a raggiungere i quarti di finale, sconfitte poi dall’Olanda (finalista in quella rassegna iridata). Servirà dare seguito a quanto già fatto, mettendo nel mirino le sfide del 14 giugno contro l’Islanda e del 18 giugno contro il Belgio.

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Le ragazze stanno partendo per l’Inghilterra, siamo particolarmente ottimisti per lo spot che sapranno dare a tutto il movimento sportivo italiano. Il risultato più importante sarà proprio questo, poi vedremo cosa dirà il campo“, così si è espresso il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, parlando della selezione italiana (fonte: Ansa), a margine della presentazione della guida “Children Before Players” con Unicef sulla promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti nello sport.

Vogliamo proseguire in questo percorso votato alla crescita continua del movimento. Il passaggio al professionismo, del 1° luglio scorso, è una conquista di civiltà del nostro mondo e, permettetemi, anche del Paese. Siamo intenzionati a diffondere sempre di più la cultura della pari dignità ma non dobbiamo dimenticare quello che sta avvenendo in altri Paesi, dove le autorità di governo hanno spinto tantissimo per far sì che ci fosse una crescita costante del movimento femminile. Ci auguriamo che ci possa essere anche da parte delle nostre autorità di governo non un canale privilegiato, ma un’attenzione particolare a un movimento che ha bisogno di supporto“, ha aggiunto il n.1 della FIGC.

Foto: LaPresse

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