Ciclismo

Ciclismo su pista, Jonathan Milan devastante in Nations Cup a Cali! Lamon/Scartezzini trionfano nella madison

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Prosegue la trionfale cavalcata dell’Italia nella terza tappa di Nations Cup di ciclismo su pista a Cali (Colombia), evento che è stato disertato da quasi tutte le nazioni di riferimento. Va detto che anche la compagine del Bel Paese non si è presentata di certo al completo: solo per fare due nomi, all’appello mancano Elisa Balsamo e Filippo Ganna, impegnati rispettivamente al Giro Donne ed al Tour de France.

Sono maturati comunque risultati incoraggianti anche in prospettiva futura, in particolare grazie a Jonathan Milan che ha letteralmente dominato l’inseguimento individuale. L’azzurro ha stampato il miglior tempo in qualificazione (4’07″954), precedendo di ben 7″986 il compagno di squadra Davide Plebani, che finalmente si rivede su ottimi livelli dopo un paio di stagioni tribolate. E’ andata dunque in scena una finalissima tutta italiana, peraltro a senso unico. Milan ha raggiunto Plebani ai 3500 metri, mettendo la parola ‘fine’ sul discorso vittoria, tuttavia ha deciso di proseguire comunque sino al termine della prova, stampando un lusinghiero crono di 4’05″373: si tratta del record della pista colombiana. Il 21enne carnico si conferma in crescita esponenziale e rappresenta ormai un cardine di cui il Bel Paese non può fare a meno nel quartetto.

Dominio totale per Francesco Lamon e Michele Scartezzini nella madison. Gli azzurri si sono aggiudicati ben 7 sprint intermedi, conquistando anche due giri con conseguenti 40 punti addizionali sui rivali. La coppia tricolore ha così monopolizzato la classifica con ben 106 punti, precedendo i messicani Ricardo Pena Salas (72) ed i colombiani Juan Esteban Arango Carvajal-Jordan Arley Parra Arias (42). Va detto che erano assenti praticamente tutte le migliori coppie al mondo della specialità, tuttavia Scartezzini e Lamon hanno fatto valere l’ormai consolidato status raggiunto a livello internazionale: si tratta di due atleti potenzialmente da podio in qualsivoglia evento, anche con la concorrenza al completo.

Nel keirin maschile si è imposto il trinidadiano Nicholas Paul davanti al thailandese Jai Angsuthasawit ed al neozelandese Sam Dakin. In questa specialità non erano presenti italiani: un peccato, perché sarebbe stato il contesto giusto per far maturare esperienza ai giovani che finalmente si stanno ben disimpegnando anche nella velocità.

Dopo l’affermazione nell’inseguimento individuale, Letizia Paternoster si è cimentata nei 500 metri, distanza a lei poco congeniale, chiudendo in ultima posizione con il tempo di 37″407. Ad imporsi nell’atto conclusivo è stata la padrona di casa Martha Bayona Pineda (32″952) davanti alle cinesi Yufang Guo e Liying Yuan, staccate rispettivamente di 5 e 587 millesimi.

L’ultima gara di giornata, l’omnium femminile, ha visto prevalere la campionessa olimpica americana Jennifer Valente con 137 punti. Troppo superiore alla concorrenza la statunitense, che ha sfruttato l’assenza delle principali rivali storiche, su tutte Elisa Balsamo. Il podio è stato completato dalla messicana Victoria Velasco Fuentes (117) e dalla cinese Jiali Liu (111). In gara era presente anche la veterana Valentina Scandolara, settima con 78 punti.

Foto: Lapresse

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