Formula 1

F1, Charles Leclerc: “Non penso al pericolo, sono stato programmato per correre fin da quando ero giovane”

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Nella giornata di ieri, esattamente 7 anni dopo la morte dell’amico Jules Bianchi (deceduto per le conseguenze del terribile incidente di Suzuka nel GP Giappone 2014 dopo nove mesi di coma), il pilota monegasco Charles Leclerc ha rilasciato un’intervista al Daily Mail in cui ha spiegato i motivi che lo hanno sempre portato a continuare a correre nonostante i gravi lutti che hanno contraddistinto la sua carriera agonistica.

“Non penso al pericolo, è molto difficile constatare che persone che amavi non ci sono più a causa dello sport che adori, ma non posso farne a meno. Sono stato programmato per correre fin da quando ero giovane, non posso fare altro, sono bravo soltanto a guidare”, dichiara il ferrarista.

Il nativo del Principato aveva perso suo padre Hervè nel 2017 e due anni più tardi l’amico ed ex rivale ai tempi dei kart Anthoine Hubert (in seguito ad un brutto incidente in F2 a Spa): “L’unico aspetto di cui mi sono sentito colpevole è aver messo da parte nella mia testa la morte di mio padre e di un mio amico. Ma è stato solo per un paio d’ore. E’ stato facile superare quella fase, mi sono semplicemente chiesto cosa mio padre avrebbe voluto che io facessi. Devo tutto a lui e dunque corro”.

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Charles che adesso è ancora all’inseguimento del suo grande sogno, vincere un Mondiale di Formula Uno per la Ferrari. Al momento, a metà campionato, si trova al secondo posto in classifica generale con un distacco di 38 punti dal leader olandese Max Verstappen.

Foto: @RACINGPICTURE

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