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F1, Ferrari vs Red Bull: chi ha il passo migliore in vista della gara a Le Castellet? Incognita gomme e gran caldo

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Le qualifiche del Gran Premio di Francia hanno partorito un risultato inequivocabile. Nell’autodromo intitolato a Paul Ricard, sul giro secco e con gomma morbida la Ferrari è superiore alla Red Bull. Un pilota di Maranello ha infatti firmato il miglior tempo in ognuna delle tre fasi odierne, culminate con la prima piazza di Charles Leclerc. Anzi, diciamo pure che i due crono più rapidi sono stati appannaggio degli alfieri del Cavallino Rampante. Il giro realizzato da Carlos Sainz nel Q2 è risultato secondo solo a quello valso la pole position al compagno di squadra.

Domani, però, cambierà tutto. Non conterà più la performance pura, bensì la capacità di gestire il degrado degli pneumatici, rivelatosi estremo durante le simulazioni di long-run effettuate dai piloti tra venerdì e sabato. Il carico di carburante, così come l’utilizzo di mescola media e dura, potrebbe cambiare i valori in campo ed eventualmente ribaltare i rapporti di forza tra il Cavallino Rampante e il Drink Team. La situazione è stata perfettamente sintetizzata proprio da Leclerc nelle dichiarazioni immediatamente successive alle qualifiche. “Non si capisce bene quale tipo di lavoro abbia svolto Red Bull durante le prove libere”.

Insomma, Charles sa quanto vale la sua F1-75. Però non si fida della RB18, nonostante questa sia priva di certezze sul piano tecnico. Bisogna ricordare come gli aggiornamenti al fondo non abbiano dato i riscontri sperati e si sia deciso di tornare alla soluzione precedente.  Di sicuro Red Bull ha accusato un’usura degli pneumatici simile a quella patita in Austria. Però se Atene piange, Sparta non ride. In Ferrari si è fatta tanta fatica a trovare l’assetto ideale in ottica gara. Il monegasco, in particolare, si è lamentato molto di una F1-75 instabile al posteriore. Forse non è un caso che sia finito in testacoda, perdendo il retrotreno, durante la FP3. Peraltro l’impressione è che sulle Rosse la mescola dura funzioni meglio della media. In effetti, se guardiamo al long-run, venerdì Red Bull è apparsa più efficace nonostante tutti i suoi grattacapi. È però anche vero che nella nottata tra ieri e oggi si è lavorato al simulatore e potrebbero essere stati approntati i correttivi necessari. Discorso valido per entrambe le contendenti.

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La realtà dei fatti è che si è capito poco e non è ancora chiaro quali possano essere le strategie. In linea teorica si dovrebbero effettuare due soste, ma non è da escludere la possibilità di un azzardo in un senso (un solo cambio gomme) o, più probabilmente, nell’altro (tre pit-stop). In particolare l’idea di dividere la gara in quattro stint potrebbe consentire di spingere sempre al massimo, approcciando il GP in maniera estremamente aggressiva, proprio come fatto da Verstappen lo scorso anno, quando vinse con due fermate ai box contro quella unica di Hamilton…

Foto: @RACINGPICURE

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