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F1, GP Austria 2022: i promossi e bocciati. Leclerc e Schumacher impressionano. Steward Fia imbambolati e pedanti

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Il Gran Premio d’Austria di F1 si è risolto con una splendida vittoria di Charles Leclerc, tornato al successo a tre mesi di distanza dal trionfo australiano. Con questa affermazione, il monegasco si è rilanciato nella corsa al Mondiale e ha ribadito di meritarsi il ruolo di prima guida Ferrari. Non è però stato l’unico protagonista, in positivo o in negativo, del GP. Andiamo a vedere quali sono i verdetti della gara di Spielberg, ovverosia chi sono i promossi e i bocciati.

PROMOSSI

LECLERC Charles – È stato perfetto, perché ha studiato attentamente Verstappen nei primi giri, lanciando il suo attacco solo quando è stato sicuro di avere il coltello dalla parte del manico. Dopodiché ha eseguito ogni compito nel modo migliore, sorpassando l’olandese ogni qualvolta si è trovato alle sue spalle dopo i pit-stop. Ha sovrastato il compagno di squadra, giusto per ribadire quali dovrebbero essere le gerarchie interne e, alla fine, ha gestito al meglio un acceleratore che minacciava di bloccarsi da un momento all’altro. Solo applausi.

SCHUMACHER Mick – La miglior gara della carriera, sia in termini di risultato assoluto (6° sul traguardo) che di performance relativa. Kevin Magnussen non è certo l’ultimo arrivato, ma ieri il duello interno alla Haas tra i due figli d’arte ha detto bene al tedesco. Un’altra prova convincente dopo quella di Silverstone, che potrebbe aver davvero rappresentato una svolta per il ventitreenne teutonico. Prova del nove superata, nella speranza che possa ripetere queste prestazioni anche nel futuro.

VIDEO F1, la Ferrari di Carlos Sainz va in fiamme! Il pilota esce dalla macchina, stava per superare Verstappen

ALONSO Fernando & BOTTAS Valtteri – Li accomuniamo, perché entrambi sono partiti dalle retrovie (anzi, il finlandese è scattato dalla pit-lane), ma si sono trovati a lottare in extremis per l’ultimo punto disponibile. Non hanno più niente da dimostrare, l’apice delle rispettive carriere è già stato superato, eppure sono ancora qui a sgomitare per un decimo posto. Non perché non riescono a rassegnarsi all’implacabile passare del tempo, bensì perché sono ancora validi e soprattutto si divertono come ragazzini.

BOCCIATI

STEWART FIA – Un weekend farsesco. Si è cominciato con l’affaire-Perez nelle qualifiche del venerdì, quando ci sono volute ore per cancellare un tempo ottenuto dal messicano violando palesemente i track limits. Peraltro, prima di squalificarlo, gli si è consententito di partecipare comunque al Q3, fatto che ha danneggiato Pierre Gasly, ingiustamente escluso dalla fase decisiva. Si è chiuso con “l’investigazione” per un sorso d’acqua bevuto da Charles Leclerc, Max Verstappen e Lewis Hamilton. Signori, ci siete o ci fate? È anche vero che il problema sta a monte, ovverosia una normativa in cui si vuole legiferare su ogni singolo dettaglio, generando una marea di cavilli pleonastici da tenere d’occhio. Se non ci si ponesse in queste situazioni e si avesse un regolamento più snello…

PEREZ Sergio – Gli steward hanno dato la colpa del contatto a Russell, però anche Checo non è esente da responsabilità. Forse un po’ troppa fretta nell’attaccare la Mercedes, lanciando peraltro un difficile assalto all’esterno? Si è fatto ingolosire dalla vista della Ferrari di Sainz lì davanti? Strano che uno con la sua esperienza abbia ceduto alla frenesia, sa bene come le gare durino 305 km e non 4. Con il senno di poi, la foga gli è costata un probabile podio. È il primo passaggio a vuoto del suo 2022.

GASLY Pierre – Che fine ha fatto il pilota capace di impressionare in positivo tra il 2020 e il 2021, tanto da avanzare la propria candidatura al ritorno in Red Bull dal 2023? Ennesima gara inconcludente, nella quale riesce in un’impresa poco edificante, quella di accumulare ben tre penalità! Viene il sospetto che la conferma di Sergio Perez sino al 2024 abbia rappresentato una mazzata morale, perché il ventiseienne transalpino non riesce più a essere incisivo. È un peccato, perché il talento non gli manca, ma soprattutto perché lui ha bisogno di mettersi in mostra se vuole ambire a qualcosa di meglio di un’Alpha Tauri in futuro.

Foto: @RACINGPICTURE

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