Formula 1
F1, GP Francia 2022: promossi e bocciati. Leclerc, Sainz e muretto Ferrari tutti protagonisti. Nel bene o nel male
Il Gran Premio di Francia di Formula Uno andato in scena nella giornata di ieri si è concluso con la vittoria di Max Verstappen e il ritiro di Charles Leclerc. Un esito che potrebbe aver indirizzato definitivamente l’inerzia del Mondiale verso l’olandese. Ora che i motori si sono spenti e possono, finalmente, raffreddarsi, andiamo ad analizzare chi sono i principali promossi e bocciati del weekend.
PROMOSSI
SAINZ Carlos – Era consapevole di dover affrontare un fine settimana difficile a causa della penalità per l’omologazione della quarta power unit. Eppure ha tenuto la testa bassa e caricato come un toro. Risultato a parte, ha disputato quello che, toutes proportions gardées, è stato il suo miglior weekend del 2022. Si è messo a disposizione di Leclerc in qualifica, mentre in gara ha rimontato con pazienza e perizia. Forse avrebbe anche potuto chiudere sul podio, ma ogni speranza è stata soffocata dalla Ferrari stessa. Prima un pit-stop pasticciato gli ha incolpevolmente procurato una penalità di 5 secondi. Poi c’è stata la decisione del muretto di effettuare una seconda sosta, contro la volontà del pilota, temendo un crollo prestazionale degli pneumatici. Non sapremo mai come sarebbe finita se si fosse tentato l’azzardo di arrivare al traguardo. Di certo l’iberico si sarebbe giocato le sue carte, difendendosic ome un leone. Invece, agendo come si è agito, lo si è obbligato ad accontentarsi della quinta piazza. Carlos avrebbe meritato il podio solo per il modo in cui ha approcciato il GP e lo splendido sorpasso effettuato su Perez.
ALONSO Fernando – Ha finalmente ingranato dopo un inizio di stagione deficitario. Siamo al settimo ingresso consecutivo in zona punti, ma quello di ieri è uno dei più belli. Il veterano spagnolo avrà condotto la corsa del Paul Ricard in maniera poco appariscente, ma è stato indiscutibilmente efficace. Fare meglio di sesto era impossibile e questo piazzamento gli è valso il ruolo di “best of the rest” dietro ai cinque piloti dei top-team giunti al traguardo. Va rimarcata la grande autorità con cui è arrivato questo risultato. Alonso ha sovrastato sia il compagno di squadra Esteban Ocon che Lando Norris, il quale sarebbe di 18 anni più giovane! Nando venerdì festeggerà il suo 41° compleanno. A Le Castellet si è fatto un regalo anticipato, dimostrando di essere ancora sulla cresta dell’onda e di poter dire la sua anche nella Formula Uno del 2023.
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STROLL Lance – Sarebbe scontato aggiungere alla lista dei promossi Verstappen o Hamilton. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Per Lance Stroll il decimo posto del Paul Ricard vale parecchio, in quanto il canadese per una volta ha davvero convinto. Non è stato un risultato fortunoso, bensì conquistato con merito sul campo, resistendo per di più alla vettura gemella di Sebastian Vettel nel finale. Un punticino non sarà un piazzamento eclatante, cionondimeno Stroll ha saputo emergere all’interno del midfield, brillando di luce propria in un 2022 sin qui anonimo. Viene inserito tra i “promossi” sia per meriti che per incoraggiamento, giusto per sottolineare quanto abbia fatto bene, seppur lontano dai riflettori della ribalta.
BOCCIATI
LECLERC Charles – C’è poco da fare, è lui il grande bocciato del GP di Francia. Le Castellet ci dice come il monegasco debba ancora mangiare diversi piatti di pastasciutta prima di poter diventare Campione del Mondo. Nonostante abbia la stessa età di Max Verstappen, l’olandese è più maturo del coetaneo. Il talento puro del ventiquattrenne del Principato non si discute, ma evidentemente c’è bisogno di altro tempo per trovare la stabilità necessaria a esprimerlo sempre e comunque, proprio come fa l’alfiere della Red Bull. “Sbagliando si impara” recita un vecchio adagio. La speranza è che Charles faccia tesoro del suo stato d’animo attuale, ricordandosi cosa sta provando, allo scopo di tramutarlo in uno sprone e in un monito per evitare di rivivere nuovamente la sgradevole sensazione di aver gettato una vittoria alle ortiche.
MURETTO FERRARI – Al di là dell’errore di Leclerc, ancora una volta la gesione-gara della Ferrari ha lasciato perplessi. Francamente, qual è stato il senso di richiamare ai box Carlos Sainz dopo che lo spagnolo si era guadagnato la terza posizione in pista e poteva provare a difenderla sino al traguardo? D’accordo, avrebbe dovuto guadagnare almeno 5 secondi su Perez e c’era il timore di un crollo degli pneumatici dell’iberico. Però c’era la possibilità di arpionare un insperato podio. Invece fermarsi ha significato rinunciare a priori a qualsiasi chance di riuscirci. Una mossa tafazziana. L’ennesima. L’impressione è che certi strateghi di stanza a Maranello ragionino fin troppo sulla teoria e ben poco sulla pratica.
PEREZ Sergio – È un periodo difficile, lo sappiamo. Il messicano fa fatica ad adattarsi all’evoluzione apportata alla RB18, diventata molto più affine allo stile di guida di Verstappen rispetto al suo. Cionondimeno, questo non può spiegare il modo in cui ha perso la terza posizione in favore di George Russell nel finale del GP di ieri. Checo corre in F1 senza sosta dal 2011, eppure ha agito da principiante, facendosi uccellare come un rookie alle prime armi. La brutta conclusione di un weekend sofferto sin dal venerdì, con le sole qualifiche a risultare soddisfacenti.
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