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Formula 1
F1, GP Ungheria 2022: numeri, statistiche, curiosità. Verstappen e Leclerc cercheranno di “usurpare” il regno a Hamilton
La Formula Uno arriva a quello che viene ormai convenzionalmente ritenuto il giro di boa della stagione, ovvero l’ultima gara prima della lunga pausa estiva. Domenica 31 luglio il Circus manderà in scena il Gran Premio d’Ungheria, ormai diventato appuntamento fisso nel calendario. La prima edizione dell’evento si disputò nel 1986 e rappresentò un accadimento epocale, poiché il mondo era ancora diviso in due blocchi e quel GP fu il primo a tenersi oltrecortina.
Inizialmente la gara magiara era benedetta da autentici bagni di folla, poiché per il pubblico est europeo rappresentava l’unica occasione per assistere dal vivo a un Gran Premio di Formula 1. Con il crollo del Muro di Berlino e l’apertura delle frontiere conseguente al crollo dell’impero comunista, l’appuntamento ha visto calare notevolmente l’affluenza di spettatori. Cionondimeno, superata la crisi della seconda metà degli anni ’90 – inizio XXI secolo, la prova è a tutti gli effetti una presenza fissa ormai da 36 anni. Anzi, ha trovato la propria identità proprio come “ultimo GP prima delle vacanze”. Il palcoscenico è sempre rimasto l’Hungaroring, solo leggermente modificato nel corso degli anni. Il circuito, già tortuoso di per sé, ha come marchio di fabbrica una superficie molto sporca e scivolosa, che rende ancora più complicato sorpassare.
VITTORIE
Il pilota più vincente in assoluto è Lewis Hamilton, capace di imporsi ben 8 volte (2007, 2009, 2012, 2013, 2016, 2018, 2019, 2020). Dunque il britannico domenica avrà un’altra possibilità di diventare il primo uomo di sempre in grado di conquistare 9 diverse edizioni dello stesso Gran Premio. Il trentasettenne inglese avrebbe potuto riuscirci già a inizio mese in Gran Bretagna, ma ha dovuto riporre i suoi propositi di gloria. In terra magiara, invece, il Re Nero potrebbe spingersi dove nessuno si è mai addentrato nella storia della F1. Sempre che venga assistito dalla fortuna.
Peraltro Hamilton detiene già il record di affermazioni consecutive a Budapest, essendo il solo ad aver primeggiato per 3 anni di fila (2018, 2019, 2020).
Comprendendo Lewis, sono cinque i piloti in attività ad aver già vinto all’Hungaroring. Si tratta di Sebastian Vettel (2015, 2017), Fernando Alonso (2003), Daniel Ricciardo (2014) ed Esteban Ocon (2021).
Nessun italiano è mai stato in grado di primeggiare in Ungheria. Anzi, persino i podi sono merce rara in questo contesto. Solamente Riccardo Patrese è riuscito a issarsi nella top-three. Il padovano si è piazzato al terzo posto nel 1991 e in seconda posizione nel 1993.
Sul fronte dei team, la scuderia più vincente in assoluto è la McLaren, impostasi in ben 11 occasioni. Tre volte con Ayrton Senna (1988, 1991, 1992) e con il già citato Hamilton (2007, 2009, 2012); in due occasioni con Mika Häkkinen (1999, 2000), mentre hanno trionfato in una singola annata Räikkonen (2005), Heikki Kovalainen (2008) e Jenson Button (2011). La Ferrari ha ottenuto 7 affermazioni, tante quante quelle della Williams. Infine, tra le squadre attualmente impegnate in Formula 1, hanno già vinto anche Mercedes (5 volte), Red Bull (2) e Alpine (1).
POLE POSITION
Guardando alle pole position, proprio lo scorso anno Lewis Hamilton è riuscito a scavalcare Michael Schumacher, issandosi a quota 8. Il britannico è partito davanti a tutti nel 2007, 2008, 2012, 2013, 2015, 2018, 2020 e 2021. Viene quindi da chiedersi se in questo 2022 l’inglese sarà in grado di sfatare il tabù delle tre pole consecutive, in quanto all’Hungaroring nessuno ha ancora realizzato un filotto di tale portata.
Comprendendo Hamilton, sono quattro i piloti attualmente in attività ad aver già realizzato almeno una pole position a Budapest. A Lewis si aggiungono Sebastian Vettel (2010, 2011, 2017); Fernando Alonso (2003, 2009) e Max Verstappen (2019).
Le pole italiane sull’Hungaroring sono due. Entrambe portano la firma di Riccardo Patrese, risultato il più veloce in qualifica sia nel 1989 che nel 1992.
Guardando alle squadre, la graduatoria è capitanata ex aequo dalla Ferrari e dalla McLaren, che hanno realizzato 8 pole position a testa. Tra i costruttori attualmente impegnati in Formula Uno, anche Mercedes (7), Williams (6) e Red Bull (3) vantano almeno una partenza al palo nel GP d’Ungheria.
PODI
Sul fronte dei podi comanda, guarda caso, Lewis Hamilton. Il britannico lo scorso anno ha raggiunto la doppia cifra, toccando la ragguardevole quota di 10 top-three (uno in più di Kimi Räikkönen, ora ritirato). Ai suoi otto successi, l’inglese somma il secondo posto del 2021 e il terzo del 2014.
Complessivamente, sono otto i piloti in attività a vantare almeno un piazzamento nella top-three a Budapest:
10 (8-1-1) – HAMILTON Lewis
7 (2-2-3) – VETTEL Sebastian
5 (1-2-2) – ALONSO Fernando
3 (1-0-2) – RICCIARDO Daniel
2 (0-2-0) – VERSTAPPEN Max
2 (0-0-2) – BOTTAS Valtteri
1 (1-0-0) – OCON Esteban
1 (0-0-1) – SAINZ Carlos Jr.
PILLOLE
– Solamente due piloti hanno vinto con due team diversi. Parliamo, ovviamente dei “soliti noti” Michael Schumacher e Lewis Hamilton. Il tedesco ha primeggiato una volta con la Benetton (1994) e tre con la Ferrari (1998, 2001, 2004). Invece il britannico ha collezionato tre affermazioni con la McLaren (2007, 2009, 2012) e cinque con la Mercedes (2013, 2016, 2018, 2019, 2020).
– È risaputo come Budapest sia un tracciato dove sorpassare è difficilissimo. Dunque la qualifica è generalmente determinante, come dimostrato dai seguenti numeri:
– In 16 occasioni (44,4%) il vincitore è partito dalla pole position.
– In 6 occasioni (16,7%) il vincitore è partito dalla seconda posizione.
– In 9 occasioni (25,0%) il vincitore è partito dalla terza piazza.
– Al di là del fatto che nell’86,1% dei GP il vincitore sia partito tra i primi tre, non è un caso che i successi ottenuti da chi ha occupato la terza casella di partenza siano più numerosi di quelli di chi è scattato secondo. Storicamente la pista è molto sporca al di fuori della traiettoria ideale, che sul rettifilo principale passa proprio sulle caselle dispari, le quali godono quindi di un grip superiore rispetto a quelle di destra. Vige, quindi, il broccardo “qualificarsi terzi è meglio di partire secondi”.
– Solamente tre volte il vincitore non è scattato tra i primi quattro. L’inconsueto evento si è verificato nel 1989 con Nigel Mansell (qualificatosi 12°), nel 2006 con Jenson Button (partito dalla 14ma casella) e nel 2021 con Esteban Ocon (8° al sabato, ma poi uscito per primo dalla corsia box nel momento del frenetico cambio gomme globale dopo il giro di ricognizione).
Foto: La Presse