Formula 1
F1, la Ferrari ha il pane, ma non i denti. Macchina n.1, ma piloti, squadra e affidabilità non sempre all’altezza
Una Ferrari per un motivo o per l’altro imperfetta. Il responso del GP di Francia, dodicesimo round del Mondiale 2022 di F1, è stato questo per la Rossa che ha dovuto incassare il ritiro del monegasco Charles Leclerc e la contemporanea vittoria dell’olandese Max Verstappen su Red Bull. Non è bastata a mitigare l’amarezza del riscontro la grande prestazione dello spagnolo Carlos Sainz, giunto quinto in grande rimonta anche se una decisione del box può far discutere.
Alla fine della fiera quanto è emerso dalla pista di Le Castellet è che la F1-75 sia vettura da iride, ma che chi la gestisce da vari punti di vista non lo sia altrettanto. Partiamo dai piloti: Leclerc, per la seconda volta in questa stagione, è incappato in un gravissimo errore dopo Imola. Se sul tracciato del Santerno era stato fortunato a non veder conclusa la sua corsa, la dinamica dell’uscita di pista in Francia non ha fatto sconti.
“Un errore inaccettabile“, così l’ha definito Charles e difficile dargli torto se il termine di paragone è “Sua perfezione” Verstappen. Nei fatti, l’olandese corre con la consapevolezza di essere campione, mentre il monegasco, pur cresciuto molto, ancora non ha tutte queste certezze. Questione di tempo quindi? Probabile, anche se va detta un’altra cosa: se la Ferrari si è trovata nella condizione di lottare per il vertice è anche per merito del monegasco che spesso ci ha messo del suo. Si tenga conto del risultato in Austria, per esempio, e del problema sull’acceleratore.
Altro aspetto critico è la gestione delle strategie. Anche a Le Castellet quanto accaduto con Sainz non ha convinto e il rientro per questioni di sicurezza dello spagnolo, legate al degrado delle gomme, è costato una posizione migliore della quinta all’iberico. Tutti questi fattori fanno seriamente dubitare che il Mondiale sia ancora un obiettivo, considerando il distacco di 63 lunghezze di Leclerc da Max.
L’unico aspetto che può far ancora sperare è la macchina altamente competitiva, ma per l’appunto non può bastare, e se si pensa alle criticità legate all’affidabilità….
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