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F1, la vittoria di Carlos Sainz e non della Ferrari a Silverstone: solo lo spagnolo può sorridere

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Corsa folle, come da tradizione, a Silverstone (Gran Bretagna). Il maxi-incidente al via e l’invasione di pista dei manifestanti sono state emozioni belle forti per i piloti e il pubblico. Di spunti ne avrà avuti anche Tom Cruise che, sceso dal suo F19 e compiuta la missione nelle vesti di Pete “Maverick” Mitchell, potrebbe pensare a qualcosa di vicino alla F1.

E così il decimo appuntamento del Mondiale 2022 è stato quello del primo successo, dopo 150 GP, dello spagnolo Carlos Sainz. L’iberico della Ferrari, in pole-position sabato nelle qualifiche, si è andato a prendere la vittoria a precedere il messicano Sergio Perez (Red Bull) e il britannico Lewis Hamilton (Mercedes), tornato a ruggire e a impressionare nel corso della gara.

Per questo, sulla carta, i motivi per cui sorridere ce ne sono a Maranello: il podio più alto mancava da quasi tre mesi e piazzare la bandierina “a casa loro” ha sempre un effetto speciale. Tuttavia, ci sono degli aspetti che non hanno convinto e partono da un punto iniziale: in Ferrari una chiara gerarchia sulla gestione dei piloti non c’è.

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Alla fine della fiera, il monegasco Charles Leclerc era quello che nei primi nove round aveva dato le maggiori garanzie per avere una qualsivoglia priorità. Un pensiero, a quanto pare, non condiviso dalla scuderia ricordando quanto accaduto a Montecarlo e sottolineando l’evoluzione della gara britannica. Nei fatti la Ferrari avrebbe potuto assestare un colpo ben più pesante in termini di punti raccolti, viste le problematiche di Max Verstappen.

L’olandese, che si era preso la vetta al giro 10, era sto costretto a rientrare poco dopo ai box ma il problema al fondo non era risolvibile. Sainz, autore di un errore nel momento in cui Max aveva messo la freccia, si è ritrovato il simbolo del primato per le mani, ma alle sue spalle c’era un Leclerc che, pur con macchina danneggiata nel confronto serrato con Perez, girava più velocemente. E così dalla 13ma tornata alla 20ma, si è assistito a questo stucchevole attendismo della scuderia di Maranello che non ha avallato il cambio di posizioni, pur nell’evidenza che il monegasco fosse più veloce di chi tirava le fila, permettendo a un Hamilton on fire di portare il suo distacco da Charles dai 5″ ai 2″9.

Cambio che poi c’è stato dopo il pit-stop e l’evidenza ancor più marcata era che con le gomme dure Leclerc ne avesse ancora di più, anche perché davanti c’era Lewis che andava decisamente forte. Nel valzer dei pit-stop, la situazione al 36° giro era la seguente: Leclerc, Sainz, Hamilton e Perez nelle prime quattro posizioni.

La corsa era nelle mani di Charles, ma alla 38ma tornata l’entrata della Safety Car per via del problema tecnico sull’Alpine di Esteban Ocon ha dato conferma della poca chiarezza di idee in Ferrari. Nei fatti il monegasco comandava con 4″242 di vantaggio su Sainz, 6″125 su Hamilton e 28″809 su Perez. La scelta “incomprensibile” della Rossa è stata quella di differenziare andando a danneggiare il GP di chi era Leader: il pilota del Principato è rimasto in pista con gomme dure usurate; lo spagnolo ha montato le soft nuove come Hamilton, Perez e gran parte dei concorrenti.

Un errore per il semplice fatto che il doppio pit-stop avrebbe permesso a Leclerc di rimanere primo e a Sainz di perdere nel caso peggiore una sola posizione nei confronti di Hamilton. E così da un primo e terzo posto eventuale con gomme morbide nuove si è passati a uno scenario con il leader con gomme dure usate e l’iberico in seconda posizione con le soft per attaccare. Uno sbaglio evidenziato anche dal messaggio via radio a Carlos, invitato a proteggere Charles alla ripartenza, cosa inattuabile per lungo tempo su una pista come Silverstone che non è certo Monaco.

E così la conclusione è stata il successo dello spagnolo e il quarto posto di Leclerc. Nel computo della lotta iridata, considerando il settimo posto di Verstappen, Charles dai possibili 19 punti di guadagno è passato a 6, nello stesso tempo la Ferrari con un primo e un terzo posto (probabile) per quanto detto avrebbe guadagnato nella classifica costruttori molto di più di quanto fatto con l’ordine d’arrivo descritto. E’ stata, quindi, solo la vittoria di Sainz.

Foto: LaPresse

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