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Formula 1

F1, nessuna gerarchia in Ferrari. “Liberi di battagliare”. Ma il Mondiale interessa davvero?

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Dopo l’odierno Gran Premio di Gran Bretagna sorge spontanea una domanda. Alla Ferrari interessa davvero vincere il Mondiale? A giudicare da quanto accaduto sembrerebbe proprio di no, almeno se si parla del titolo piloti. Francamente, l’impressione ricavata dalla gara di oggi è che si sia fatto di tutto per tutelare Carlos Sainz e non Charles Leclerc. Ok, questa è una provocazione. Però, di sicuro, non si è privilegiato né l’uno, né l’altro.

La decisione di richiamare ai box solo lo spagnolo nel momento dell’ingresso della safety car, montandogli un treno di pneumatici soft mentre il compagno di squadra è stato lasciato in pista con le hard usate, è stata accompagnata da una timida richiesta all’iberico. Quella di lasciare dieci vetture di distanza tra sé Charles nel momento della ripartenza, allo scopo di provare ad aiutare il battistrada a vincere comunque. Carlos ha risposto picche, andandosi a prendere il successo con facilità.

Non è stata la prima volta in cui oggi il monegasco è stato colpito dal fuoco amico. In precedenza, quando era obbligato a recuperare terreno rispetto a Lewis Hamilton, il ventiquattrenne del Principato si è trovato per due giri bloccato dietro alla vettura gemella, alle prese però con un problema di consumo eccessivo che gli impediva di spingere al 100%. Nonostante il muretto fosse consapevole di questa dinamica, ha comunicato a entrambi i piloti il “Siete liberi di lottare”! Alfine, però, è comunque arrivato l’ordine di scuderia, seppur in maniera melliflua e cloroformizzata, “Carlos il tuo giro non è stato rapido a sufficienza”. Due tornate sprecate, che hanno messo a repentaglio un successo ormai probabile. Quasi ci fosse la necessità di avere la prova inconfutabile di come la Rossa numero 16 fosse più rapida di quella col numero 55.

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Per questo sembra quasi che a Maranello la preoccupazione principale sia di vincere le gare, senza guardare troppo alla classifica iridata. Altrimenti, perché non porre gerarchie? Si ha l’impressione che poco importi se il primo a passare sotto la bandiera a scacchi sia Leclerc o Sainz. L’importante è conquistare il successo parziale, ovvero che ci sia la vittoria della Ferrari. Ecco, allora forse la politica è quella di mettere il Cavallino Rampante sopra tutto e tutti? Interessa solo il Mondiale Costruttori, cosicché ci si possa fregiare del titolo riservato ai team? Nel qual caso lo si dica chiaro e tondo, perché altrimenti è impossibile spiegare razionalmente, e senza pensare male, quanto avvenuto oggi.

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