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Jannik Sinner vince a Umago: “Non è stato un anno facile. Alcaraz migliora ogni settimana”

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Jannik Sinner ha sconfitto Carlos Alcaraz in una pirotecnica finale e ha conquistato il torneo ATP 250 di Umago. Il tennista italiano ha saputo rimontare contro lo spagnolo dopo aver perso il primo set al tie-break, in avvio della seconda frazione ha saputo annullare sei palle break e poi si è scatenato in maniera perentoria contro il numero 4 al mondo. L’altoatesino ha battuto il giovane fuoriclasse iberico come era riuscito a fare un mesetto fa a Wimbledon, ha rafforzato il decimo posto nel ranking ATP e può guardare con fiducia alla stagione sul cemento.

Jannik Sinner ha analizzato la propria prestazione al termine dell’incontro: “Sono molto soddisfatto. Ho avuto un anno non facilissimo fino a oggi, tanti momenti complicati. Sono migliorato col passare dei minuti, sono felice di essere arrivato in finale e di avere vinto. Ci sono tante cose da migliorare, ora l’obiettivo è di riposare in vista di Montreal. Ringrazio il mio team. Abbiamo avuto diversi momenti non troppo fortunati in questo 2022, ma grazie al lavoro duro siamo riusciti ad arrivare a questo punto. Ora spero di fare bene nella stagione sul cemento americano“.

Jannik Sinner demolisce ancora Carlos Alcaraz ed è campione di Umago! Che lezione nel secondo e terzo set!

Il momento decisivo è stato in avvio del secondo set, dove l’azzurro ha annullato sei palle break: “Un momento cruciale di questa finale. Avere vinto quel game è stato fondamentale e poi mi sono portato avanti col lavoro successivamente“. Ha poi ringraziato in italiano il pubblico presente: “Quando sono arrivato qui mercoledì ho sentito tanto tifo e sono molto felice. Abbiamo vinto tutti insieme, grazie mille a tutti“.

Non potevano mancare i complimenti rivolti a Carlos Alcaraz: “Ogni settimana che giochi non fai altro che migliorare, quindi complimenti. Abbiamo regalato un grandissimo show questa sera, sono convinto che anche sul cemento giocherai benissimo come questa sera”.

Photo LiveMedia/Marco Todaro

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