Ciclismo

Jonas Vingegaard può battere Tadej Pogacar? Cuore e gambe in salita, ma lo sloveno non si scompone

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La copertina di quest’oggi al Tour de France è per il marziano Tadej Pogacar. Un’altra impresa da fenomeno coronata con un gran successo, arrivando a braccia alzate alla Super Planche des Belles Filles, lì dove due anni fa il suo talento è esploso in maniera fragorosa. Ma nella foto di lui a braccia alzate c’è, nello sfondo, colui che si sta nuovamente proponendo come il suo antagonista, il danese Jonas Vingegaard.

Lo scalatore della Jumbo-Visma ha provato a contrastare lo strapotere dello sloveno in maglia gialla, che aveva approcciato in testa l’ultimo chilometro di sterrato. Uno scatto, secco, negli ultimi 300 metri per il secondo classificato dello scorso anno, che sembrava aver sorpreso il rivale che invece, con uno sforzo sovrumano, ha trovato nuove energie dal serbatoio per vincere la sua seconda tappa consecutiva.

Ma apponiamo il focus principale su Vingegaard. Lo si è visto lo scoro anno, lo sta confermando anche in questo: non gli manca nulla per vincere un Grande Giro in generale, tanto meno un Tour de France. In salita è forte, uno dei più costanti, lo stesso Pogacar lo ha definito come tale nelle interviste di rito post tappa. Non gli manca la gamba, non gli manca il coraggio di attaccare come visto oggi; oltretutto, va molto bene a cronometro e con lui c’è una squadra completa. 

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E allora, cosa gli manca per poter vincere la Grande Boucle? A lui, niente: il problema è l’uomo in maglia gialla, Tadej Pogacar, che al momento ha un qualcosa in più in tutte i punti in cui si contraddistingue Vingegaard. Ora il danese è a 35” e dopo una settimana potrebbe essere lui il capitano della Jumbo-Visma, con un luogotenente d’eccezione come Primoz Roglic. E conoscendo il suo coraggio, continuerà a provarci, ancora e ancora. E chi lo sa se all’improvviso l’extraterrestre sloveno possa tornare umano.

Foto: LaPresse

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