Ciclismo
Mountain bike, Mirko Celestino: “A Luca Braidot è scattato qualcosa nella testa. Punto tanto su Martina Berta”
Abbiamo raggiunto telefonicamente Mirko Celestino, ct della Nazionale XC e Marathon, in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 e ne abbiamo approfittato per stilare un bilancio del movimento della mountain-bike dopo gli ottimi risultati recenti.
Mirko, come stai?
“Bene tutto a posto, grazie”.
Quali sono i prossimi appuntamenti?
“Lunedì andiamo a Capriasca, nel Canton Ticino, per i Campionati Europei giovanili (esordienti e allievi) ma noi ci presenteremo solo con i 12 ragazzi della categoria allievi”.
Luca Braidot possiamo considerarlo tra i big da medaglia in tutti gli eventi?
“Luca ha raggiunto un picco di forma eccezionale, non l’ho mai visto così al top e determinato come in quest’ultimo mese. Ha raggiunto un ottimo livello e la giusta consapevolezza per poter ambire a grandi cose. Non si vincono due Coppe del Mondo a caso, per una può essere fortuna ma due di seguito vuol dire che è in un momento di grande forma. Domenica ai Campionati Italiani in Val Casies è arrivato terzo, ha fatto una buona prova. Sono molto contento”.
Cosa ha portato Braidot a questa maturazione tardiva a 31 anni?
“Luca lo conosco bene, è un ragazzo serio e si allena ma ogni tanto perdeva un po’ di fiducia in sé stesso. Probabilmente gli è scattato qualcosa in testa e ha iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno. E’ maturato molto sia fisicamente che mentalmente. Io gli dico sempre che in questo sport non regala niente nessuno e che tutto quello che riesce a fare è solo per merito suo”.
Ti aspetti la stessa crescita anche da Kerschbaumer?
“Kerschbaumer in questo periodo importante di stagione sta crescendo bene, nelle ultime due gare di Coppa del Mondo ha fatto vedere che sta arrivando e che quindi è sulla strada giusta. Non è contento perché vuole ambire a qualcosa in più, però pian piano sta arrivando e sta facendo dei grandi progressi. Lui è forte di testa ma allo stesso tempo debole, dipende da come gli gira in quel momento”.
Si iniziano a vedere progressi anche tra le donne: cosa dobbiamo aspettarci?
“Siamo tutti molto contenti di Martina Berta. E’ una ragazza che ha vinto i Campionati del Mondo Junior, è stata sfortunata ad inizio stagione perché cadendo in bici ha riportato delle conseguenze importanti ed è stata ferma un paio di mesi ma è rientrata più forte di prima. In Coppa del Mondo, nonostante la sua giovane età, è sempre nella top10 e ci conto tanto per l’appuntamento di Parigi 2024”.
Vedi qualche tuo corridore che avrebbe le qualità per passare dalla mtb alla strada?
“Ci sono parecchi corridori che stanno facendo la doppia esperienza, uno su tutti è Juri Zanotti. Fa qualche gara su strada ma è innamorato della mtb. Poi c’è Nicolas Milesi che ha vinto i Campionati Europei ad Anadia, il sogno di qualsiasi bikers è quello di diventare un corridore forte su strada, alcuni ci provano altri rimangono legati alla mtb. Io da stradista mi sono trasformato in bikers a 34 anni e la differenza sta nel guidare la bici in condizioni differenti. Ci ho messo parecchio tempo per raggiungere la giusta sensibilità”.
E da qui a Parigi 2024 come lavorerete?
“Il mio ruolo è più da selezionatore che da preparatore. Non è semplice seguirli sempre, ogni ragazzo ha un suo preparatore, io mi occupo a selezionare i ragazzi. E’ un lavoro di fiducia reciproca, stiamo lavorando bene”.