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Scacchi, Daniele Vocaturo: “Vogliamo fare del nostro meglio”. Domani Italia contro India 2 del futuro fenomeno Praggnanandhaa

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L’uomo del momento è, senza ombra di dubbio, Daniele Vocaturo. E lo è non solo perché ha pattato contro Magnus Carlsen, il re dell’era moderna degli scacchi, ma anche in virtù del successo della sua Italia per 3-1 nei confronti della Norvegia grazie alle vittorie di Lorenzo Lodici e Francesco Sonis. Questo risultato, totalmente inatteso alla vigilia, ha spinto gli azzurri su vette altissime della classifica.

Interpellato per il canale YouTube della FIDE da Judit Polgar, la più grande donna scacchista di tutti i tempi, ex top ten e candidata al titolo mondiale, Vocaturo ha risposto sulla prospettiva di preparare la partita contro Carlsen: “Non sai mai cosa farà, se cercherà di pressarti fin dall’inizio per dimostrarsi più forte o se cercherà di giocare solido. Ha tentato di sbilanciare la partita con la Caro-Kann. Ho avuto una posizione solida dopo l’apertura, ma penso abbia trovato un modo per mettere pressione“.

Sul risultato: “E’ stato grande. Abbiamo i giovani giocatori che hanno realizzato due punti, ed è stato meraviglioso. Ho tentato di essere quello solido in prima scacchiera, ed è andata bene”. E, interpellato sull’ambiente: “Mi piace molto, credo sia la miglior Olimpiade di sempre“.

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E ritornando sulla partita: “Non m’aspettavo la Caro-Kann. […] Questa (dopo 15… f6) è la posizione critica, probabilmente. 16. Cc2 è normale, e dopo 16… Cc6 stavo bene. Ho iniziato a realizzare che su f4 avrebbe potuto giocare g5, seguita da g3 e dallo scambio dei pedoni in f e poi in e. […] Ho giocato exf6, con scambio, e sento che tutto il concetto era legato ad Ab5 […]. Pensi di avere stabilità, ma Magnus è un grande nel creare iniziativa“.

Sul giudizio dopo la 20a mossa: “Posizione pari, ma due mosse prima avevo un piccolo vantaggio, e ho iniziato a pensare ‘ok, lui gioca la manovra b5-a4-b4, e in quel modo lui diventa l’unico con dell’attività. Ho iniziato a capire che il concetto dietro 18. Ab5 non era così grandioso alla fine dei conti, e l’idea di cambiare in c6 di conseguenza“.

Dopo la 28a di Carlsen: “Ho capito che qualcosa non stava andando per il verso giusto, ma ho cercato di mantenere il controllo, ho giocato 29. Tae1 e lui è andato con a4. Me l’aspettavo, ma speravo non sarebbe stata così forte. All’inizio sembra incredibile come lui ha saputo creare attività. Ho cercato di rimanere solido, anche per il team che stava vincendo“.

Se ha pensato di giocare per vincere: “A un certo punto ho sperato di poterlo fare, ma dovevo sperare che lui spingesse un po’ di più in avanti”. E su 44… e4 di Carlsen: “Ero sicuro che l’avrebbe fatta. Stavamo vincendo, lui voleva ovviamente vincere“.

Judit, poi, conosce un lato di Vocaturo: prima di essere professionista negli scacchi è stato impegnato negli studi universitari. E alla domanda sulla questione il numero 1 d’Italia risponde: “Gli anni dell’università mi hanno aiutato a capire che volevo diventare uno scacchista professionista“.

Obiettivi del team italiano Open: “Nessuno al momento, vogliamo fare del nostro meglio. Ogni match è poco chiaro, come lo era oggi. Vincere 3-1 contro la Norvegia è incredibile

E domani per l’Italia Open ci sarà l’ostacolo di India 2, l’attuale dominatrice del torneo olimpico con un triplice 4-0 alle tre avversarie incontrate fino ad ora. In questa formazione è presente il futuro fenomeno degli scacchi indiani, Rameshbabu Praggnanandhaa, 17 anni da compiere il 10 agosto e già più di una vittoria su Carlsen all’attivo. L’Italia femminile, invece, se la vedrà con il Venezuela.

Foto: FIDE / Lennart Ootes

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