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Oltre Cinquecerchi
Scacchi, Olimpiadi 2022: 2° turno, Italia ok con Open e donne. Domani sfida alla Norvegia di Magnus Carlsen!
Concluso anche il secondo turno alle Olimpiadi degli scacchi, in corso di svolgimento a Chennai, in India, e che ha visto debuttare quest’oggi alcuni grossi calibri, anzi i due più importanti uomini al via in questa edizione: Magnus Carlsen e Fabiano Caruana. Soprattutto del norvegese vale la pena rimarcare la partita vinta con l’uruguaiano Georg Meier (in realtà tedesco, allontanatosi dalla sua patria per problemi di mobbing causati da un altro, non meglio specificato, giocatore: ha cambiato federazione nello scorso novembre), in un finale alla Carlsen, in cui prende per sfinimento l’avversario, che pure aveva giocato bene fino ad allora.
Per quanto riguarda l’Italia, la squadra Open trova un altro successo senza nessun tipo di problema con il Venezuela. Arriva un 3.5-0.5 molto perentorio circa la qualità del quintetto azzurro, nel quale esordisce Luca Moroni, ieri a riposo. E lo fa da par suo, battendo Franklin Annervys Palomo in una partita di gioco chiuso, come si conviene all’Est-Indiana (o Indiana di Re, che dir si voglia), che più davvero non si può. Daniele Vocaturo, invece, si trova davanti una Caro-Kann con 3. Cd2, poi, con il Nero, sfrutta i guai di tempo di Juan Armando Rohl Montes per trascinarlo in un finale vinto di Cavallo contro Alfiere con pedone in più. Francesco Sonis, invece, si affida alla Siciliana Najdorf per neutralizzare l’iniziativa di Josè Luis Castro Torres, la cui posizione cade a pezzi dalla 18a mossa in poi e ancor più dalla spettacolare 22… Axc3 dell’azzurro, che gioca col Nero. Dopo che la polvere si è posata sulle altre scacchiere, a Sabino Brunello basta pattare con Samid Eduardo Escalona Landi, anche se va detto che avrebbe potuto vincere senza un paio di inesattezze dopo la 30a mossa.
La squadra femminile, invece, rischia di non portare a casa i due punti con il Bangladesh, e ce la fa soltanto perché Tea Gueci viene letteralmente graziata, in un finale quasi completamente perso, dopo che si era sostanzialmente distrutta la posizione nel mediogioco a causa dell’incauta perdita di diversi pedoni generata da un piano errato. Ferdous Jannatul, però, si dimostra poco pratica del finale in cui entrambi i colori hanno Torre e Cavallo, ma il Nero ha tre pedoni in più del Bianco. Il tutto si trasforma in un finale che è sì di Torre e Cavallo neri contro Torre bianca, ma, nonostante il vantaggio materiale, è patta teorica. In precedenza, bella vittoria di Elisa Cassi con il Nero contro Nazrana Khan, che non si avvede di un tatticismo che, semplicemente, le costa la perdita di un Alfiere netto. Ed è sempre un errore tattico a causare la sconfitta di Olga Zimina contro Anjum Noshim, che si ritrova in un finale di Torre e pedoni con il Bianco che ha il pedone passato b quale chiave della posizione vinta. Marina Brunello, invece, gioca una bella partita (con rischio nel finale) contro Sharmin Shirin Sultana, il che porta anche le azzurre a due vittorie.
Si diceva di Magnus Carlsen vittorioso in un finale dei suoi; Fabiano Caruana, invece, rimane bloccato sulla patta dal paraguaiano Axel Bachmann, e anzi gli Stati Uniti vincono solo perché Leinier Dominguez Perez batte Josè Fernando Cubas. Vincono un po’ tutte le favorite, con scarti maggiori o minori, ma il colpo di giornata lo piazza la squadra dello Zambia, che batte la Danimarca con Nase Lungu che tira fuori dal cilindro una combinazione di scacco matto nei confronti del danese Martin Haubro.
Per quanto riguarda il settore femminile, nonostante alcuni risultati contro il pronostico su varie scacchiere, anche qui tutte le favorite si prendono i due punti derivanti da ogni risultato che va da 2.5-1.5 a 4-0 estremi compresi. Sulle prime 30 serie di scacchiere, la vera impresa la compie l’Ecuador, che pur senza una tradizione scacchistica di primo piano riesce a sconfiggere la Slovenia per 2.5-1.5.
In classifica, nell’Open, di fatto la prima posizione la detengono le nove squadre che hanno piazzato un doppio 4-0: Ucraina, India 2, Uzbekistan, Turchia, Georgia, Argentina, Cuba, Montenegro e Canada. L’Italia è nel gruppo immediatamente successivo, quello delle decime, con Norvegia, India 1, Spagna e Repubblica Ceca tra le altre. Nel complesso, sono 45 le formazioni che hanno fatto segnare due vittorie. Nel femminile, invece, tale numero è di 40: di queste, doppio 4-0 per Francia, Azerbaigian, Armenia, Spagna, Mongolia, Perù, Indonesia, Colombia, Svezia, Brasile e Iran. Italia al 28° posto. Va da sé sottolineare che queste graduatorie hanno una fisionomia totalmente provvisoria, in virtù dei sistemi di spareggio tecnico. Qualcosa di più realistico lo potremo vedere a partire da metà Olimpiadi.
Veniamo ora a quel che accadrà domani. E sarà una domenica di fuoco, perché per la Nazionale Open si apre una porta addirittura inaspettata a inizio torneo. L’avversaria, infatti, sarà la Norvegia. Quella Norvegia in cui Magnus Carlsen è tornato dopo otto anni. Le vere domande, ora, sono due: il numero 1 del mondo verrà schierato? Se sì, chi sarà il suo avversario: Daniele Vocaturo o Luca Moroni? In qualunque caso, due cose sono certe: l’Italia è ovviamente sfavorita, ma resta una sfida estremamente stimolante per gli azzurri. Per quanto riguarda la femminile, invece, il confronto sarà con una delle attuali prime assolute, la Francia, che è anche quinta favorita del seeding. Anche qui i favori del pronostico pendono dal lato transalpino.
OPEN: ITALIA-VENEZUELA 3.5-0.5
Juan Armando Rohl Montes (2382)-Daniele Vocaturo (2616) 0-1
Luca Moroni (2584)-Franklin Annervys Palomo (2324) 1-0
Josè Luis Castro Torres (2326)-Francesco Sonis (2543) 0-1
Sabino Brunello (2520)-Samid Eduardo Escalona Landi (2191) 0.5-0.5
FEMMINILE: ITALIA-BANGLADESH 2.5-1.5
Marina Brunello (2341)-Sharmin Shirin Sultana (1995) 1-0
Anjum Noshim (2027)-Olga Zimina (2340) 1-0
Tea Gueci (2254)-Ferdous Jannatul (1815) 0.5-0.5
Nazrana Khan (1829)-Elisa Cassi (1922) 0-1
Tra parentesi sono riportati i punteggi ELO dei giocatori.
TUTTI I RISULTATI DEL 2° TURNO: OPEN – FEMMINILE
Foto: FIDE / Stev Bonhage