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Scacchi, Olimpiadi 2022: sarà Daniele Vocaturo a sfidare Magnus Carlsen in Italia-Norvegia del 3° turno. Gli accoppiamenti

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Il numero 1 d’Italia contro il numero 1 del mondo: succederà anche questo oggi alle Olimpiadi degli scacchi 2022, dove il sorteggio mette di fronte già al 3° turno Italia e Norvegia. Daniele Vocaturo non aveva mai affrontato prima d’ora Magnus Carlsen, e lo farà per la prima volta in quello che è l’altro evento cardine del movimento scacchistico mondiale insieme al match iridato che si terrà nel 2023.

Vocaturo ha esordito con due vittorie nelle prime due partite, mentre Carlsen ha debuttato soltanto ieri e vinto un finale dei suoi, di quelli in cui non lascia tregua agli avversari, contro il giocatore dell’Uruguay Georg Meier, tedesco passato sotto le insegne del Paese sudamericano per una vicenda in cui sono partite accuse di mobbing, che lo ha portato a cambiare aria a fine 2021.

Sono pochissime le occasioni in cui Carlsen ha affrontato scacchisti del nostro Paese, e bisogna risalire al 2003 per trovarle, in termini di tornei ufficiali. Allora il norvegese, che aveva 13 anni ed era in grande ascesa, affrontò Michele Godena, al tempo indiscusso numero 1 tricolore, a Taormina, uno dei due tornei tricolori in cui si ricorda l’allora prodigio. Finì patta, mentre perse contro Costantino Aldrovandi. A Saint Vincent, invece, Carlsen sconfisse Vincenzo Adinolfi, ma perse da Elena Sedina, altra giocatrice che ha segnato e segna tuttora un lungo pezzo di storia per gli scacchi italiani.

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Limitandoci alle sole Olimpiadi, perché altrimenti l’elenco si allungherebbe a dismisura, si è più volte avuto il caso di un azzurro che ha affrontato il Campione del Mondo in carica (quale Carlsen, al netto delle vicende che lo hanno portato alla rinuncia a difendere la corona iridata, è). Stefano Rosselli del Turco si imbatté due volte in Alexander Alekhine, che regnò dal 1927 al 1935 e dal 1937 fino alla morte (1946): una sconfitta e una patta nel 1931 e 1933. Riuscì a strappare una patta anche Antonio Sacconi nel 1935.

Vincenzo Castaldi, invece, perse da Max Euwe nel 1937, anno in cui l’olandese terminò il periodo da unico in grado di battere Alekhine in un match per il titolo. Curiosità vuole che, nel 1948, a Venezia, fu proprio il fiorentino a sconfiggere Euwe, e con il Nero. Di lui si ricordano, sempre alle Olimpiadi 1937, vittorie su grandi figure mondiali quali Savielly Tartakower e Samuel Reshevsky.

Nel dopoguerra le occasioni sono state molto più rarefatte: il 1960 vide il confronto tra il Mago di Riga, Mikhail Tal, ed Ennio Contedini, vinto da colui che era appena diventato Campione del Mondo a spese di Mikhail Botvinnik (che si riprese la corona un anno dopo). Nel 1968 Alberto Giustolisi fu sconfitto in 37 mosse da Tigran Petrosian, iridato dal 1966 al 1969. Stefano Tatai, invece, si trovò davanti Garry Kasparov nel 1986: fu una vittoria nel perfetto stile di colui che ha dominato gli scacchi per vent’anni.

Siccome, però, alle Olimpiadi scacchistiche le scacchiere su cui si gioca sono quattro e non una sola, non di solo Vocaturo-Carlsen si vive. E allora ecco che Luca Moroni cerca la rivincita dell’ultimo, fatale turno degli Europei contro Aryan Tari, che lo sconfisse e gli impedì di prendersi un posto per la World Cup 2023. Per Lorenzo Lodici ci sarà Jon Ludwig Hammer, mentre Francesco Sonis se la vedrà con Johan-Sebastian Christiansen. un compito, quello italiano, anche molto difficile visto che la Norvegia è numero 3 del tabellone, ma i giorni scorsi hanno dimostrato che alcuni miracoli possono accadere. A riposo da una parte Sabino Brunello, dall’altra Frode Olav Olsen Urkedal. Si inizia alle 11:30.

Detto dell’Open, nel torneo femminile le azzurre devono sfidare la Francia: Marina Brunello gioca con Marie Sebag, Olga Zimina con Pauline Guichard, Tea Gueci con Sophie Milliet, Marianna Raccanello con Anastasia Savina. In questo caso le transalpine sono al numero 5 del tabellone di partenza. Riposano Elisa Cassi e Andreea Navrotescu.

Foto: Federazione Scacchistica Italiana

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