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Scacchi, Torneo dei Candidati 2022: è il giorno di Ian Nepomniachtchi. Gli basta una patta per il match con Carlsen

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Sono state poche le occasioni in cui un giocatore è riuscito a vincere per due volte consecutive il Torneo dei Candidati. Bisogna tornare indietro all’era in cui il trono mondiale era fondamentalmente un affare sovietico: i nomi sono quelli di Vassily Smyslov (1953, 1956), Boris Spassky (1965, 1968), Viktor Korchnoi (1977, 1980). Curiosamente, due dei tre (Spassky e Korchnoi) sarebbero poi andati via, in modi diversi, dall’Unione Sovietica. Ma se Spassky in Russia ci sarebbe poi tornato, Korchnoi non l’avrebbe mai più fatto. In verità, anche Anatoly Karpov ha vinto due volte i Candidati, ma sotto altro format, in piena era delle sfide con Garry Kasparov e con qualche spintarella proprio dalla struttura di quei tornei.

Ian Nepomniachtchi è ormai prontissimo a diventare il prossimo a concedere il bis. Vincitore dell’edizione spezzata 2020-2021, il russo, che concorre sotto bandiera FIDE, ha ormai due punti di vantaggio su tutti gli inseguitori: in parole povere, gli basta pattare con il vulcanico ungherese Richard Rapport per chiudere la pratica e andare a sfidare nel 2023 Magnus Carlsen. Anche se una legittima questione rimane: l’attuale Campione del Mondo giocherà effettivamente il match per il Campionato del Mondo? Non si sa ancora, e non l’ha detto neanche nelle occasioni in cui si è trovato a commentare in diretta le partite dei Candidati, con il suo solito stile senza mezzi termini.

Scacchi, Torneo dei Candidati 2022: Ian Nepomniachtchi, quasi fatta per il rematch con Magnus Carlsen. Tonfo Ding Liren con Radjabov

Qualora il norvegese decidesse per il no, a quel punto diventerebbe importantissima la questione secondo posto, perché questo darebbe diritto alla disputa del match iridato. Sono ancora in quattro a poterselo disputare, divisi da solo mezzo punto: di questi, si affrontano l’azero Teimour Radjabov e Fabiano Caruana, con l’italoamericano nel ruolo di crollato, in tutti i sensi, della seconda metà di torneo. Per buona misura, una patta non farebbe bene a entrambi, una vittoria terrebbe l’uno o l’altro nel limbo della speranza.

Hikaru Nakamura, che ha deciso di bruciare qualsiasi speranza (per mancanza di convinzione) giocando una Spagnola Berlinese da 14 mosse con triplice ripetizione contro Nepomniachtchi, e la continuazione è nota a chi come lui è abituato al blitz, affronta il polacco Jan-Krzysztof Duda. Anche quest’ultimo è uno tra quelli che hanno molto sofferto, ma a metà torneo, con mezzo punto in quattro partite ad affossarne le quotazioni e la fiducia prima dell’inattesa vittoria su Caruana. A sei punti e mezzo, come il pluricampione USA, c’è il cinese Ding Liren, che si è tolto dalla corsa al successo da solo e ha rimesso in quella per il 2° posto Radjabov. Intrigante la sfida con il francese Alireza Firouzja, il quale ha però dimostrato, al di là di ogni considerazione, che non è ancora pronto per vincerli, i Candidati. E, forse, ha bisogno di qualcuno che lo gestisca meglio: resterà storica la notte delle hyperbullet dopo la quale ha lanciato un piano d’attacco suicida contro Nepomniachtchi che lo ha portato alla sconfitta.

Foto: FIDE / Stev Bonhage

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