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Tennis, Simone Tartarini: “Ad Amburgo abbiamo visto le vere qualità di Musetti, deve continuare a lavorare”

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Messi insieme tutti i pezzi del puzzle. In un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Simone Tartarini (tecnico di Lorenzo Musetti) ha chiarito alcuni aspetti importanti dopo il titolo di Amburgo (Germania) del carrarino. Un successo sorprendente, suggellato soprattutto dalla vittoria in Finale contro l’attuale n.5 del mondo, Carlos Alcaraz.

Un percorso nel quale si sono visti i miglioramenti del toscano. A sottolinearlo è stato lo stesso Tartarini: “Ad Amburgo tutte le componenti, quella tecnica, fisica e mentale, si sono finalmente saldate insieme mostrando in pieno le qualità di Lorenzo“, ha affermato il tecnico alla Rosea.

Si deve però continuare a lavorare anche perché Musetti è un tennista in evoluzione e deve smussare alcune spigolosità del proprio carattere: “E’ molto critico con se stesso ed è questo che lo ha spesso frenato: si arrabbia se le cose non vanno, perde la concentrazione a discapito della quantità della preparazione e della partita. Ma ci sta lavorando. Da un anno è seguito da un mental coach messo a disposizione dalla Federazione. Non c’è dubbio che a volte avverta la pressione: lo considerano un predestinato da almeno tre anni“, ha sottolineato Tartarini alla Gazzetta.

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Sotto il profilo tecnico si sono notati dei miglioramenti sul servizio e c’è un motivo: “Abbiamo allontanato i piedi e semplificato i gesti prima del lancio di palla, che per lui è sempre stato un po’ complicato. Ora la battuta viaggia a più di 200 all’ora e la percentuale di prime è salita“, le precisazioni del coach italiano.

A questo punto sarà interessante capire se anche il rendimento del toscano sarà positivo sul cemento americano, dove ha sempre fatto un po’ fatica a livello ATP: “Da inizio stagione stiamo lavorando sui colpi di inizio gioco per renderlo ultra competitivo anche lì. Il problema è soprattutto mentale: quando va in difficoltà, arretra, e sui campi veloci non puoi permettertelo“, il pensiero di Tartarini alla Gazzetta dello Sport.

Foto: LaPresse

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