Ciclismo
Tour de France 2022, Bradley Wiggins critica la tappa del pavé: “Ci ha fatto perdere Haig e Roglic in un colpo solo”
Lo spettacolare segmento odierno, sesto atto del Tour de France 2022, ha fatto seguito alla tappa di ieri farcita di settori in pavé. Ne sono venute fuori battaglie entusiasmanti e innumerevoli frazionamenti lungo il percorso, a farne le spese due corridori di spicco quali Jack Haig e Primoz Roglic.
L’australiano ha dovuto abbandonare la manifestazione, mentre lo sloveno non è riuscito a limitare i danni chiudendo a quasi tre minuti dal vincitore. Bradley Wiggins, ex ciclista di grande caratura e commentatore televisivo, ha criticato aspramente la scelta di inserire in calendario una frazione tanto ostica.
“Abbiamo la Parigi-Roubaix e per tanti motivi ci sono dei corridori che affrontano quella prova – racconta al Bradley Wiggins Show – Già abbiamo avuto un prologo con la pioggia, abbiamo rischiato con la tappa del ponte con possibili ventagli e cadute, e venerdì abbiamo il primo arrivo in salita a La Planche des Belles Filles. Per quanto le tappe con il pavé siano uno spettacolo per gli spettatori vediamo la carneficina che provoca e il danno che possono fare a corridori che hanno preparato il Tour per tutto l’anno”.
Bradley Wiggins prosegue nella sua analisi: “È necessario avere una tappa così? Dico che sono combattuto, penso che come spettacolo sia incredibile, penso che aggiunga un po’ di pepe alla corsa, ma il Tour de France non ha bisogno di spezie. Non la fanno tutti gli anni, la tappa del pavé, e io per primo ammetto che mi piace davvero. Questa tappa crea molto stress, ma come spettacolo è assolutamente eccellente, è una pubblicità meravigliosa per questo sport. Ma capisco assolutamente perché alcuni professionisti potrebbero non volerla disputare. Lo sapevamo tutti, uno o due corridori avrebbero potuto perdere le loro speranze di fare classifica. Altri corridori sarebbero tornati a casa a causa delle cadute. E questo di solito non accade in nessuna tappa ‘normale’, potresti perdere un po’ di tempo, ma in generale la fortuna non gioca un ruolo così importante”.
Foto: Lapresse