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Tour de France 2022, la rinascita di Quintana, la grinta di Bardet e l’esperienza di Thomas: lotta per il podio

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Il Col du Granon ci ha regalato un ribaltone quasi inatteso al Tour de France 2022. Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) è andato a vincere in maniera autoritaria mettendo le mani sulla maglia gialla, che sembrava incollata sulle spalle di Tadej Pogacar; lo sloveno della UAE Team Emirates è però andato in crisi negli ultimi chilometri, tornando sulla terra dopo due anni in cui sembrava inscalfibile. Ma l’undicesima tappa della Grande Boucle ci ha detto anche che c’è una lotta tutta da vivere per il podio, con i primi sette della generale in meno di tre minuti.

Ad aver catturato l’attenzione è in primis Nairo Quintana. Il colombiano della Arkea-Samsic viene da delle annate grigie per il talento a cui ci aveva abituato in gioventù, in cui non è mai riuscito ad essere un vero e proprio protagonista nei Grandi Giri. Invece quest’oggi è stato fra i primi ad accendere la miccia, ed andando del suo passo è riuscito a mantenere una importante seconda posizione alle spalle di Vingegaard a 59” dal danese, rilanciandolo in ottica classifica.

Tra i vincitori di oggi inseriamo anche Romain Bardet (Team DSM). Ricordiamo ancora bene la sofferenza del francese al Giro d’Italia, quando fu costretto al ritiro mentre era uno degli uomini più in palla dell’intera corsa e avrebbe potuto dire la sua anche per la maglia rosa. Una corsa sagace la sua, non forzando la mano sul Galibier per conservare le energie in vista dell’ultima ascesa arpionando così un bel terzo posto sul primo tappone del Tour, che lo vede nuovamente protagonista dopo tanto tempo.

Tour de France 2022: Jonas Vingegaard eccezionale sulle Alpi, Tadej Pogacar in crisi: perde quasi 3′ e la maglia gialla

Se parlavamo di sagacia per Bardet, Geraint Thomas (Ineos-Grenadiers) è il vero e proprio re di questo fondamentale. Fa sorridere il fatto che ieri aveva detto che Pogacar avrebbe potuto vincere altri cinque o sei Tour di fila e oggi, andando sempre del suo passo, gli è arrivato davanti. Sempre del suo passo, non ha mai forzato la mano per andare a riprendere gli scatti dei vari avversari e alla fine si porta a casa il quarto posto ad 1’38” da Vingegaard. D’altronde, non si vince una Grande Boucle per caso.

Senza poi dimenticare David Gaudu ed Adam Yates, più staccati ma comunque presenti, la lotta per il podio è apertissima. Prepariamoci ad una seconda parte di Tour de France davvero scoppiettante, e si comincerà già domani sull’Alpe d’Huez.

Foto: LaPresse

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