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Tour de France 2022, lotta serrata per il podio: Gran Bretagna contro Francia. Ma Mas e Martinez…

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Il primo arrivo in salita dell’edizione 109 del Tour de France ci ha lasciato, oltre all’ennesima impresa di Tadej Pogacar, una classifica generale che inizia a prendere una forma simile a quella che probabilmente vedremo nel finale della Grande Boucle.

Il due volte vincitore sembra evidentemente il più forte, praticamente su ogni terreno. Jonas Vingegaard non è lontano, i 31” che dividono i due sono figli più degli abbuoni e della foratura del danese sulle pietre che di una reale differenza di gambe tra i due. Ci sono anche i 9” persi a cronometro, e con una seconda prova da 40 km al penultimo giorno, Vingegaard sa di dover prendere margine se vuole cercare il successo.

Alle spalle dei due sopracitati si apre un gruppo molto folto di contendenti al terzo gradino del podio, anche se ovviamente arrivati ad un terzo della corsa, è ancora presto per perdere le ambizioni di successo per molti di loro. Al momento si sta profilando all’orizzonte un’affascinante sfida tra nazioni per il terzo posto, che vede darsi battaglia Francia e Gran Bretagna.

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La terza e la quarta posizione sono infatti occupate dalla coppia della INEOS formata da Geraint Thomas ed Adam Yates, con distacchi rispettivamente di 1’10” ed 1’18” dallo sloveno. Alle loro spalle troviamo i transalpini David Gaudu con 1’31” e Romain Bardet appena un secondo dietro.

Thomas, vincitore del Tour 2018 è apparso il più brillante sulla durissima salita della Planche des Belles Filles, ottimo segnale dopo i secondi persi ieri, dove invece Gaudu ha fatto valere le sue doti di grande esplosività. Alla lunga Thomas sembra il più attrezzato tra questi, ma guai a sottovalutare Romain Bardet, sempre tra i migliori in salita lungo tutto il corso della stagione, come dimostrato anche al Giro.

In classifica rimane ancora in quota Thomas Pidcock, altro britannico, ma è difficile che potrà tenere sui percorsi più duri. Non sono assolutamente da escludere dal discorso Enric Mas (+1’43”) e Dani Martinez (+1’55”). Lo spagnolo della Movistar è corridore solidissimo, anche se forse il meno performante a cronometro. Il colombiano invece è stato decisamente il più in difficoltà oggi, ma può crescere nelle tre settimane.

Infine, soprattutto alla luce della prestazione di oggi, non possiamo eliminare definitivamente dalla lotta un campione come Primoz Roglic. La vittoria è già sostanzialmente sfumata con i 2’08” persi nella quinta tappa, ma se la condizione in salita dovesse confermarsi buona e i dolori alla spalla dovessero passare definitivamente, non sarà certo impossibile per lui ricucire un distacco dal podio che ora è di 1’35”.

Foto: LaPresse

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