Ciclismo

Tour de France 2022: oggi si arriva sulla Planche des Belles Filles, una salita che parla italiano

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Il menu del Tour de France 2022 prevede quest’oggi il primo arrivo in salita di questa edizione. Al termine di una tappa senza grosse difficoltà altimetriche, i corridori si troveranno di fronte la Super Planche des Belles Filles, una salita che sta diventando un appuntamento fisso della Grande Boucle, resa “super” da un arrivo posto più in alto del solito.

Sarà questa la sesta volta che la salita “delle belle ragazze” sarà sede d’arrivo al Tour. La prima volta fu nel 2012 e ci regalò uno degli arrivi che più fecero parlare stampa ed appassionati. Fu qui infatti che un giovane Chris Froome mostrò di averne probabilmente di più del suo capitano Bradley Wiggins, andando a vincere staccandolo negli ultimi metri. Wiggins vinse quel Tour, ma fu chiaro a tutti che era nato un talento speciale.

Inizia nel 2014 la storia d’amore tra questa salita e gli scalatori italiani. Vincenzo Nibali fu il primo azzurro a gioire in cima alle dure rampe, vincendo la tappa che gli riconsegnò definitivamente la Maglia Gialla in un Tour dominato dal siciliano in lungo e in largo.

Nel 2017 fu Fabio Aru a centrare un meraviglioso successo sulla Planche des Belles Filles. Il sardo riuscì a staccare tutti nel finale, rifilando 16” a Dan Martin e 20” a Chris Froome, risultando da quel momento forse l’avversari più temibile per il britannico, nonostante il quarto posto finale.

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Le soddisfazioni azzurre non finiscono qui, regalando ad un corridore italiano un altro piccolo sogno in giallo. Nel 2019 tre uomini in fuga riescono a resistere al ritorno del gruppo. Dylan Teuns va a vincere la tappa, ma a 11” di distanza arriva Giulio Ciccone che si prende così la testa della classifica. Percorrerà due giorni con il leggendario simbolo del primato.

L’ultima volta che il Tour è arrivato in cima a questa salita fu nel 2020, nell’ormai leggendaria cronometro finale. Le immagini di un giovanissimo Tadej Pogacar che esulta all’arrivo del connazionale Primoz Roglic, battuto e sotto shock, sono impresse nella memoria di ogni appassionato. Quest’anno si arriva più in alto che nelle precedenti occasioni, chissà che non possa essere ancora uno specialista italiano ad alzare le braccia al cielo.

Foto: ASO/Bruno BADE

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