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Tour de France 2022, Tadej Pogacar non è finito: da fenomeno può risorgere, crisi passeggera?

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Jonas Vingegaard ha ribaltato Tadej Pogacar nel corso della decima tappa del Tour de France 2022. Il danese ha sfruttato al meglio l’eccezionale lavoro della Jumbo-Visma, che ha isolato lo sloveno fin dalle prime rampe del Galibier. Sulla successiva salita del Col du Granon, quando mancavano cinque chilometri al traguardo, Vingegaard ha piazzato una micidiale rasoiata e la maglia gialla è andata letteralmente alla deriva. Una crisi nera per il vincitore delle ultime due edizioni della Grande Boucle, che è giunto sul traguardo con quasi tre minuti di ritardo.

Per la prima volta in carriera il giovane fuoriclasse balcanico, padrone totale del ciclismo moderno, è saltato per aria e non è riuscito a controbattere. Un tracollo totale sulle pendenze più aspre di un’ascesa durissima, trasformatasi in un calvario per il capitano della UAE Emirates, semplicemente inerme e scomposto nell’azione sui pedali. Jonas Vingegaard ha trionfato con pieno merito e ha strappato la maglia gialla al grande rivale, ora attardato di addirittura 2’22” e in terza posizione in classifica generale (è preceduto di sei secondi dal francese Romain Bardet).

Attenzione però a dare per morto un fuoriclasse del calibro di Tadej Pogacar. Se avrà la forza di non farsi demoralizzare psicologicamente da quanto è successo oggi, potrà ancora cercare di rialzarsi perché le gambe e la forza fisica non sono in discussione: nella prima parte di questo Tour de France aveva dimostrato il proprio strapotere, ha vinto due tappe in montagna con enorme personalità e può assolutamente risorgere dalla sera alla mattina. Lo svantaggio da recuperare è importante, ma con un’azione delle sue potrebbe riuscire a restituire il favore al danese.

Tour de France 2022: Jonas Vingegaard eccezionale sulle Alpi, Tadej Pogacar in crisi: perde quasi 3′ e la maglia gialla

Lo sloveno dovrà fare un po’ tutto da solo, visto che la sua squadra ha perso due elementi a causa del Covid-19 e non sembra poter supportare al meglio il proprio capitano. Solo contro una corazzata come la Jumbo Visma: servirà una magia degna del dominatore del pedale contemporaneo che per la prima volta in carriera si trova costretto a recuperare in maniera importante e da favorito della vigilia. Già domani ci sarà l’Alpe d’Huez, poi i Pirenei e una cronometro sulla carta favorevole: lo spazio e il tempo non mancano, vedremo se le gambe risponderanno ai desideri dell’ormai ex maglia gialla.

Foto: Lapresse

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