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Tour de France 2022, Tadej Pogacar non ha avuto la forza di attaccare Vingegaard. Il lavoro di McNulty non è bastato

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Una tappa appassionante, quella con arrivo a Peyragudes al Tour de France 2022. Tadej Pogacar arriva a braccia alzate sull’ultima, difficilissima rampa, apponendo la sua terza firma in questa Grande Boucle. Ma attaccato costantemente alle sue spalle c’è la maglia gialla Jonas Vingegaard che conserva così 2’18” sul suo diretto avversario, nonostante il lavoro impressionante di Brandon McNulty.

Oggi la UAE Team Emirates ha deciso di andare all’attacco, nonostante le siano rimasti solo quattro effettivi, Pogacar compreso. Prima Mikkel Bjerg, probabilmente alla sua miglior prestazione in salita della carriera, ha imposto un gran ritmo, poi si è imposto all’attenzione di tutti lo statunitense, che si è messo in testa e, pedalata dopo pedalata, ha praticamente distrutto il gruppo principale.

Avanzando sempre di più sul Col de Val Louton-Azet, il lavoro di McNulty ha fatto sì che piano piano sempre più atleti perdessero terreno, lasciando i soli Pogacar e Vingegaard liberi di poter battagliare sull’ultima ascesa. Ma alla fine negli ultimi otto chilometri l’attacco tanto atteso non c’è stato. Forse perché a Pogacar mancavano le gambe per poterci provare?

Tour de France 2022, le pagelle di oggi: show di McNulty, Pogacar si prende la tappa mentre Vingegaard ipoteca la Maglia

C’è però da tener conto di un dato piccolo, ma alquanto importante. Con questo successo lo sloveno ha riscritto il record di scalata del Peyragudes, abbassandolo di quasi tre minuti. Il lavoro di McNulty è stato davvero da cinque stelle extralusso, che poteva essere sopportato da due veri e propri extraterrestri della bicicletta. Allo sloveno è in pratica mancata sì la forza, ma di andare oltre un livello già enorme.

Al momento dunque, questo Tour de France non sta rappresentando un abbassamento di status da parte di Tadej Pogacar, che sta pagando quattro chilometri storti in due settimane e mezzo. Al contrario, questa Grande Boucle ci sta dicendo che Vingegaard ha, al momento, tutte le qualità per essere davvero uno dei più grandi ciclisti in circolazione, con buona pace di tutto il resto del panorama ciclistico. Domani ci sono altre tre salite da far girare la testa.

Foto: LaPresse

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