Ciclismo
Tour de France femminile 2022, Reusser vince sullo sterrato. Si salva Longo Borghini, perde terreno Mavi Garcia
C’era molta attesa per la tappa odierna, la quarta, del Tour de France femminile 2022, essendo giunti al giro di boa della Grande Boucle e con un percorso particolarmente interessante e impegnativo per le atlete. Non sono mancate le sorprese, soprattutto nella seconda parte di gara sui tratti di chemin blanc e con i sei côte da affrontare: è proprio in questa frangente che si è infiammata la frazione odierna, che alla fine ha visto trionfare Marlen Reusser.
L’elvetica del team SD Worx ha tagliato per prima, davanti a tutte, il traguardo presso Bar-Sur-Aube al termine di una tappa imprevedibile, precedendo la francese Evita Muzic (FDJ – SUEZ – Futuroscope, seconda) e la bielorussa Alena Amialiusik (Canyon-SRAM Racing, terza) che completano così il podio della frazione odierna.
I primi chilometri, totalmente pianeggianti, hanno visto il plotone procedere a ritmo sostenuto ma compatto, con alcuni tentativi di attacco ma prontamente ricuciti per merito del team Movistar che in quel frangente ha guidato le operazioni del gruppo, senza lasciare spazio ad attacchi. Lo scenario è profondamente cambiato a partire dal km 60, a seguito del quale si sono susseguiti non solo GPM (importanti in ottica maglia a pois) ma soprattutto i fatidici tratti, complicatissimi, di chemin blanc.
Le strade sterrate percorse dalle atlete hanno reso il tutto particolarmente affascinante, alzando veri e propri polveroni bianchi all’interno dei quali non è stato affatto facile muoversi. Oltre a questioni di visibilità, molte sono state le forature che hanno complicato (e non poco) le strategie dei vari team e delle singole atlete: infatti, molti tentativi di attacco non sono andati a buon fine proprio a seguite di rinunce viste le complicate circostanze.
Alena Amialiusik prima e la spagnola Mavi Garcia (UAE Team ADQ) poi sono state le più attive nel tentativo di attaccare il plotone sulle strade sterrate, andando incontro però a numerosi imprevisti: è il caso, soprattutto, di quest’ultima, che negli ultimi due settori di chemin blanc è stata sfortunata protagonista di ben due forature e di un incidente con la sua stessa ammiraglia, in un incrocio di traiettorie che ne ha causato una pericolosa caduta. Per fortuna della spagnola, dopo il contatto, l’ammiraglia ha prontamente sterzato per evitare la propria atleta, ma la sua tappa era ormai già segnata a seguito di quanto accaduto.
Mentre Marianne Vos (in maglia gialla) e le altre in lotta per la classifica generale tra cui l’azzurra Silvia Persico e hanno pensato a gestire il distacco reciproco complessivo, mantenendo per l’appunto invariate posizioni e ritardi in classifica, a circa 20 chilometri dalla fine Marlene Reusser è partita all’attacco, incontrastata, accumulando progressivamente vantaggio andando anche oltre il minuto sul gruppo maglia gialla.
Alena Amialiusik, Evita Muzic e Veronica Ewers hanno provato a ricucire il distacco dall’elvetica staccandosi dal gruppo ma senza successo: il vantaggio acquisito da Reusser era ormai ben solido, con l’elvetica che è stata protagonista di un attacco ben studiato e perfettamente eseguito con inoltre pulitissime traiettorie in fase di discesa proprio negli ultimi chilometri. La volata per il podio, come detto, ha visto conquistare il secondo e il terzo posto, rispettivamente, Muzic e Amialiusik, con Ewers che si deve accontentare della quarta posizione.
Quinto posto finale per Marianne Vos che si conferma in maglia gialla, settima l’azzurra Silvia Persico (Valcar – Travel & Service) e nona Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), che è riuscita ad uscire indenne dopo una foratura (la campionessa del mondo Elisa Balsamo le ha prontamente fornito la propria bici). Tappa interlocutoria in ottica classifica generale, eccezion fatta per la sfortunata Mavi Garcia che paga 1’31” di ritardo dalla leader Vos. Silvia Persico resta in seconda piazza a 16″ dalla maglia gialla olandese, seguono poi la polacca Niewiadoma (16″) e Longo Borghini (21″).
Foto: LaPresse