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Volley femminile, Nations League 2022. Contro la Turchia di Guidetti e Karakurt serve l’Italia migliore

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A volte ritornano e speriamo che stavolta non valga la regola del “non c’è due senza tre” perchè nel giro di pochi giorni, più o meno un mese fa Giovanni Guidetti ha inferto due duri colpi al volley azzurro, battendo prima Conegliano con il suo Vakifbank nella finale di Champuions League e poi infliggendo una dura lezione sulla panchina della Turchia alle azzurre (in versione sperimentale, bisogna dirlo) al debutto nella VNL 2022.

Nel frattempo un po’ di cose sono successe ma Italia e Turchia si ritrovano domani alle 17.30 una di fronte all’altra nell’arena di Ankara per la partita che vale la finale del prestigioso torneo contro una fra Serbia e Brasile. La Turchia, dopo quel successo, ha faticato, forse più di quanto ci si potesse attendere, nel girone preliminare, affrontato però con la certezza della qualificazione alla final eight e dunque con qualche esperimento del tecnico italiano.

L’Italia, invece, ha messo dentro progressivamente tutte le titolari e si presenta con il meglio ad Ankara anche se la partita di esordio con la Cina qualche ombra l’ha gettata sulla condizione attuale delle azzurre che possono contare su una Egonu in forma spaziale ma che devono fare i conti con una certa discontinuità di rendimento di più o meno tutte le altre giocatrici titolari, se si escludono De Gennaro e Bosetti che anche contro le asiatiche hanno disputato una ottima partita.

Da migliorare c’è un po’ tutto: l’efficacia al servizio e a muro, la qualità nella costruzione del gioco con Orro che non  ha giocato certo la sua migliore partita e Malinov che ha fatto leva sull’esperienza pur senza strafare. Sylla è piaciuta nei fondamentali di seconda linea (la ricezione è il fondamentale che è piaciuto di più in generale) ma soffre tremendamente in attacco dove fatica a trovare soluzioni diverse dal colpo forte sulle mani del muro, dalle centrali si può attendere oggettivamente qualcosa in più anche in attacco ma i rifornimenti, bisogna dirlo, sono stati scarsi e all’insegna della imprecisione.

Insomma un’Italia imperfetta e discontinua, “Egonucentrica”, è riuscita a battere la Cina tutto sommato agevolmente e non ingannino i parziali perchè nei momenti decisivi le azzurre si sono dimostrate nettamente superiori alle asiatiche, se solo le azzurre riusciranno ad alzare l’asticella potranno giocarsela anche contro una Turchia che (pure lei) non ha impressionato nel quarto di finale con la Thailandia. Karakurt resta sempre una bocca da fuoco terribile e quando vede azzurro si trasforma ma le italiane hanno le armi per trovare le contromisure, il gioco al centro dovrà funzionare per forza meno rispetto alla sfida con le thailandesi e dunque sarà la solita battaglia da giocare sulle attaccanti di palla alta. La variabile può essere il pubblico, capace di trascinare la squadra di casa a successi insperati ma l’Italia ha le armi anche per controbattere questo fattore contrario.

Foto Fivb

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