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Wimbledon 2022, Cameron Norrie è l’avversario di Djokovic: battuto Goffin ai quarti

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Sarà Cameron Norrie a contendere la finale di Wimbledon a Novak Djokovic. Il numero 12 delle classifiche mondiali ottiene la prima semifinale Slam della carriera e diventa il quarto britannico fra i migliori quattro all’All England Club in era Open battendo David Goffin con il punteggio di 3-6 7-5 2-6 6-3 7-5 in poco più di tre ore e mezza di partita. Una sfida che ha rischiato più volte di perdere, ma a cui è rimasto attaccato con le unghie e con i denti.

Il campo 1 è ovviamente schierato dalla parte del numero 9 del tabellone, in missione per riportare la Gran Bretagna in semifinale nel torneo di casa. Non si tiene però conto che Goffin, nel suo gioco solido, è uno che sull’erba ci sa giocare. Gli basta una sola chance, ai vantaggi del sesto gioco, per incamerare il break che gli vale il primo set.

Il match continua a girare sui binari dell’equilibrio, con le palle break che sono delle mosche bianche. Fino almeno al quinto gioco, in cui Norrie deve difendersi dallo 0-40 cavandosela con il suo gioco laborioso. Ma quando si ritrova nella stessa situazione due game dopo, il britannico deve abdicare dando il la a Goffin. Che però perde il focus al servizio, mentre il britannico si fa trascinare dalla sua gente: di orgoglio Cameron recupera e al dodicesimo gioco mette la freccia, con il match che gira al terzo sull’1-1.

Ma per Norrie l’inizio della terza frazione è un incubo. In dodici minuti si ritrova sotto 4-0, vincendo soltanto due dei primi diciotto scambi. Goffin non lascia trasparire una emozione, sembra sicuro di quel che fa, e mantiene la sua espressione serafica anche quando vede cancellato uno dei due break. Perché il britannico continua a compiere errori e senza colpo ferire cede la terza frazione.

Ma nonostante tutto la partita rimane di difficile interpretazione. Non si ha mai l’impressione che uno dei due contendenti abbia l’inerzia della sfida fra le mani, con i due protagonisti di continui saliscendi. Stavolta è Goffin quello che patisce di più le difficoltà: si salva nel sesto game ma poco dopo capitola in un lungo ottavo gioco, con Norrie che raccoglie un insperato quinto set.

Perché alla lunga si vede che tra i due è il padrone di casa quello meno avvezzo all’erba. La partita sembra avviarsi stancamente verso il super tie-break, mentre nell’undicesimo gioco è Goffin a cedere incredibilmente, con un turno di servizio pessimo. Il numero 9 del seeding va a servire per il match e non trema, entrando nella storia del proprio Paese.

Norie si porta a casa una partita in cui ha vinto meno punti del suo avversario, 151 a 145 il computo totale, e in cui ottiene meno vincenti del suo avversario, 49 a 38.

Foto: LaPresse

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