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Wimbledon 2022, Jannik Sinner meglio di Djokovic nei primi due set. Poi il calo fisico ed al servizio: le chiavi della sconfitta

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Abbiamo sognato per due set grazie a Jannik Sinner. Il tennista altoatesino ha fatto tremare i polsi a Novak Djokovic nei quarti di finale di Wimbledon, ritrovandosi sopra per due set a zero contro uno dei giocatori più forti della storia e che all’All England Club ha trionfato per sei volte. Poi da lì è rientrato in campo il Nole chirurgo, che ha fatto valere la legge del più forte sul campo centrale. Il rammarico però c’è, per non essere riuscito a capitalizzare il margine.

Una delle problematiche maggiori a cui è dovuto andare incontro Jannik è la resa al servizio. Nei primi due set il ragazzo altoatesino ha tenuto ottime medie, concretizzando il 75% delle sue prime di servizio (24/32, con un 11/11 nella seconda frazione) e tenendo un più che apprezzabile 62% con la seconda (16/26). Percentuali inevitabilmente scese dalla terza frazione in poi, con un 65% con la prima (26/40) ed un mediocre 41,6% con la seconda (15/36): dati calati soprattutto per merito del serbo, riuscito progressivamente a leggere le traiettorie del servizio di Sinner.

Questo dettaglio ha contribuito al progressivo allungamento degli scambi, con l’azzurro che, passo dopo passo, ha perso lucidità sotto il profilo fisico, compiendo qualche errore che forse, nelle prime due frazioni, non avrebbe commesso. Dall’altra parte c’è sempre un fenomeno, non solo per il gioco ma anche per le sue capacità di fondo da triatleta, ormai abituatissimo a guerre di nervi di questa portata, e appena perdi un minimo di intensità non lascia passare un secondo che ha già azzannato la partita.

Wimbledon 2022: Jannik Sinner fa sognare per due set, poi Novak Djokovic vince al quinto

Le percentuali al servizio, gli errori, possono derivare da un fattore fondamentale della partita: la crescita esponenziale di Djokovic, soprattutto al servizio. Dal terzo set in poi in Nole è scoccata la scintilla ed è riuscito ad eliminare dall’equazione la variabile risposta dalla racchetta di Sinner, che tanto gli ha dato fastidio nella prima ora e mezza di confronto. I numeri sono emblematici: dalla terza frazione in poi Nole ha perso solo quattro punti con la prima di servizio, con un abnorme 46/50, accompagnata da un 10/20 con la seconda.

Con il suo miglior colpo annullato, le cose per Jannik sono progressivamente peggiorate, con le sue percentuali al servizio al ribasso e la fatica che ha iniziato a farsi sentire, poiché il suo illustre avversario riusciva sempre più spesso a prendere in mano lo scambio. Il rammarico c’è ed è tanto, ma bisogna ricordare un dato: non meno di nove giorni fa Sinner era considerato ancora un progetto ancora tutto da costruire sull’erba, oggi invece analizziamo i dettagli per cui è arrivata una sconfitta al quinto contro Novak Djokovic ai quarti di finale di Wimbledon. Diremmo che i miglioramenti sono piuttosto evidenti.

Foto: LaPresse

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