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Wimbledon 2022, Jannik Sinner si esalta sull’erba, demolisce Isner in 3 set e sfiderà Alcaraz agli ottavi!

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Jannik Sinner, nel giro di soli due anni, completa l’intera collezione degli ottavi di finale Slam. In 21 mesi, all’atto pratico, la sequenza Roland Garros 2020-US Open 2021-Australian Open 2022-Wimbledon 2022 è servita: battuto l’americano John Isner con un perentorio 6-4 7-6(4) 6-3 e prenotata la sfida di domenica con Carlos Alcaraz, sul Centre Court o sul Court 1.

Il primo momento importante, paradossalmente, è uno (quasi) qualsiasi: sull’1-1 15-30 (e già qui c’è un canovaccio: l’americano tante volte costretto a rimontare), Isner raggiunge quota 13.729 ace in carriera, superando il già mostruoso Ivo Karlovic, uno che a Wimbledon causò l’eliminazione di Lleyton Hewitt al primo turno nel 2003 con l’australiano campione in carica e poi è andato avanti fin oltre i quarant’anni.

Fondamentalmente, però, è più Sinner a dare fastidio a Isner che non il contrario: un recupero di dritto, uno di rovescio e sul 2-2 c’è già palla break. Anche sul 3-3 arriva la chance tramite il dritto, ma stavolta viene sfruttata senza tante storie. L’altoatesino non va mai in difficoltà, anzi sfodera pure qualche piccola perla come una gran palla corta sul 5-4 15-0, e porta a casa il set con un comodo 6-4.

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Secondo set più equilibrato rispetto al primo, almeno se si va a vedere il fatto che tutti e due fino al tie-break tengono i rispettivi turni di servizio. Non c’è mai, in realtà, un game particolarmente tranquillo per i due, se si fa eccezione per quello del 5-5 tenuto a zero da Sinner. In definitiva, tutto si decide sul rovescio con cui l’altoatesino entra in campo e si guadagna il 3-2 con minibreak, che poi di fatto converte nel 7-4 (con brivido sul 5-4 per risposta appena larga di Isner sulla seconda) che gli assicura il doppio vantaggio.

A quel punto l’azzurro gioca decisamente più tranquillo, senza avere particolari cose da temere. Per Sinner si tratta solo di tenere con calma i turni di battuta, cosa che peraltro fa non concedendo mai palle break nell’arco dell’intero match. Il momento decisivo arriva sul 4-3, quando Jannik sradica, fondamentalmente, a randellate le certezze alla battuta di Isner e, in pochi minuti, si va a prendere il completamento della collezione di ottavi Slam.

Nessuna palla break concessa, si diceva: segnale che difficilmente, forse, sarà ripetuto domenica, ma che rende l’idea di come la partita sia stata interpretata in ottima maniera da Sinner. Per il numero 2 azzurro solo due ace a fronte dei 24 di Isner, un dato ovvio, ma dal quale emerge poi un’altra realtà: del 56%-81% di prime in campo, salta fuori che l’italiano ha vinto l’81% di quei punti contro il 75% di Isner. Vincenti-gratuiti: 29-18 Sinner, 43-34 Isner.

Foto: LaPresse

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