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Atletica, Diamond League 2022: a Montecarlo un Mondiale in due ore! Italia con Tamberi e l’asso Furlani
Un debutto, una rivincita (forse), un riscatto e una parata di stelle che a confronto la Notte degli Oscar potrebbe perfino arrossire. A Montecarlo tutto questo è concentrato in poco più di due ore di spettacolo assoluto. E’ la decima tappa della Diamond League, l’ultima prima degli Europei di Monaco che iniziano fra meno di una settimana.
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Iniziando dagli italiani Gianmarco Tamberi è iscritto ma potrebbe anche rinunciare, vista la vicinanza con la gara continentale, visto che deve ritrovare la condizione giusta dopo il Covid e visto che questa pedana evoca ricordi tutt’altro che esaltanti visto che causò l’infortunio che costrinse il marchigiano a saltare i Giochi di Rio. Qualora Tamberi decidesse di partecipare ci sono tutti gli ingredienti per una rivincita in grande stile visto che in pedana ci sarebbero tutti i protagonisti della finale mondiale in Oregon: il campione mondiale e olimpico in carica Mutaz Essa Barshim, il nuovo grande protagonista della scena mondiale, l’argento di Eugene e oro di Belgrado Sanghyeok Woo e il bronzo a sorpresa del Mondiale statunitense, l’ucraino Andriy Protsenko. Conoscendolo, Gianmarco Tamberi farà di tutto per non mancare alla festa.
Fari puntati sul debuttante in Diamond League Mattia Furlani. Doppio oro nel lungo e nell’alto ai recenti campionati europei di Gerusalemme, Furlani è reduce dalla doppia finale mondiale Under 20 (lui, va ricordato, ha 18 anni) dove non è riuscito ad esprimersi al meglio. A Montecarlo si troverà di fronte i mostri sacri della specialità, dal campione olimpico e argento mondiale in carica, il greco Militiadis Tentoglou all’indiano Murali Sreeshankar, settimo al Mondiale ma capace di raggiunger 8.36 in stagione. Al via anche il vice-campione d’Europa indoor lo svedese Thobias Montler, il bronzo di Tokyo, quarto a eugene, il cubano Maykel Massó, gli statunitensi Steffin McCarter e Marquis Dendy, quinto e sesto a Eugene e il francese Jules Pommery,
In pista con tanta voglia di riscatto dopo la squalifica di Eugene e il desiderio di preparare al meglio l’Europeo, Gaia Sabattini sarà in gara nei 1500 che vedono al via alcune delle migliori interpreti mondiali della specialità: la campionessa del mondo keniana Faith Kipyegon, la quarta classificata di Eugene, l’etiope Freweyni Hailu e le altre etiopi Hirut Meshesha e Axumawit Embaye. Voglia di riscatto anche per la quarta italiana iscritta, l’astista Roberta Bruni che vuole dimostrare tutto il suo valore dopo aver fallito l’ingresso alla finale mondiale e se la vedrà con la vice-campionessa del mondo statunitense Sandi Morris, con il bronzo di Eugene, l’australiana Nina Kennedy, la greca Katerina Stefanidi, la britannica Holly Bradshaw, bronzo a Tokyo e infortunatasi per la rottura dell’asta nella finale mondiale di Eugene e la slovena Tina Šutej, quarta al Mondiale.
Tantissime le star mondiali presenti a Montecarlo per un meeting che non avrà un attimo di respiro. Ci sarà tutto il meglio del giavellotto femminile, a partire dall’oro di Eugene ma anche di Doha, la australiana Kelsey-Lee Barber. Le sue rivali più accreditate saranno la statunitense Kara Winger, argento mondiale e la giapponese Haruka Kitaguchi, bronzo iridato. Sarà al via anche l’icona degli ultimi tre lustri di questa specialità, la ceca due volte d’oro ai Giochi Olimpici (Pechino e Londra), tre volte campionessa mondiale e detentrice del record del mondo, la ceca Barbora Spotakova.
Una delle star assolute del meeting sarà la statunitense Sydney McLaughlin, campionessa e primatista mondiale dei 400 ostacoli sulla pista di Eugene. Con lei in gara tre finaliste al Mondiale come la statunitense Britton Wilson, la giamaicana Rushell Clayton e l’ucraina Anna Ryzhykova, unica che potrà contrastare l’olandese Femke Bol agli Europei.
L’insolita distanza dei 1 000 metri ha raccolto l’adesione di alcuni dei grandi specialisti sia dei 1500 ma soprattutto degli 800 per una gara che può regalare emozioni forti e magari anche un tempo da record del mondo. Al via il campione olimpico e mondiale in carica degli 800, il keniano Emmanuel Korir, il bronzo di Eugene sempre negli 800, il canadese Marco Arop, il vice-campione olimpico degli 800, il keniano Ferguson Rotich e lo statunitense Bryce Hoppel, bronzo ai Mondiali indoor di Belgrado sempre negli 800.
Nei 100 piani donne saranno al via cinque delle otto finaliste di Eugene, a partire dalla campionessa del mondo giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce, 10”66 a Chorzow e 10″67 per tre volte in stagione, la vice campionessa del mondo giamaicana Shericka Jackson, le statunitensi Aleia Hobbs (10”83 quest’anno) e Melissa Jefferson, (10”82 per vincere il titolo statuintense), oltre alla ivoriana Marie-Josée Ta Lou, bronzo mondiale di Doha.
Una delle grandi star presenti a Montecarlo è la regina del salto triplo, la venezuelana Yulimar Rojas che quest’anno ha fatto finora il “minimo indispensabile”, vincendo con un metro di vantaggio su tutte le altre il titolo mondiale ma che in questa seconda parte della stagione potrebbe concentrarsi sulla prestazione e dare l’assalto al suo record del mondo di 15.74. Al via, ma in lotta ovviamente per il secondo posto, la giamaicana Shanieka Ricketts (argento mondiale e 14.89 in stagione), la statunitense Tori Franklin (bronzo a Eugene e 14.72 quest’anno). In gara anche la vice-campionessa olimpica portoghese Patricia Mamona e la vice-campionessa mondiale indoor, l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, e la quarta classificata di Eugene, la cubana Leyanis Perez Hernandez. Gara stellare.
Nei 110 ostacoli è sfida totale tra il campione del mondo di Eugene, lo statunitense Grant Holloway e il campione olimpico di Tokyo, il giamaicano Hansle Parchment, beffato da un ostacolo nella gara mondiale. Al via anche il vice-campione del mondo, lo statunitense Trey Cunningham, l’altro statunitense di punta Daniel Roberts, e i francesi Pascal Martinot-Lagarde, Sasha Zhoya e Just Kwaou-Mathey, che dopo la delusione di Eugene stanno ricaricando le pile in vista di Monaco.
Negli 800 donne mancano le medagliste di Eugene ma non per questo la gara è meno interessante. C’è la giamaicana emergente Natoya Goule, che se la vedrà con Raevyn Rogers, bronzo a Tokyo e la britannica Jeema Reekie, quarta ai Giochi. Nei 400 donne al via la campionessa olimpica e mondiale bahamense Shaunae Miller-Uibo, reduce dal secondo posto nei 200 a Chorzow. L’avversaria numero uno sarà la statunitense Sada Williams, terza a Eugene, ma attenzione anche alle finaliste mondiali, Stephenie Ann McPherson, Cancice McLeod e Fiordaliza Cofil.
Protagonista annunciato dei 3000 maschili è Berihu Aregawi, che dovrà guardarsi dallo statunitense Grant Fisher e dall’argento di Eugene nei 5000, il keniano Jacob Krop. Uno dei più attesi al Louis II è il campione del mondo dei 200, lo statunitense Noah Lyles, 19”31 a Eugene che se la vedrà con l’avversario in casa Kenneth Bednarek, con Erriyon Knighton, il fratello Josephus Lyles (19”93) e anche con il campione mondiale dei 400 Michael Norman in una vera e propria festa statunitense. Nei 3000 siepi donne c’è la primatista mondiale keniana Beatrice Chepkoech che se la vedrà con la connazionale campionessa mondiale Norah Jeruto e con la campionessa olimpica, sempre keniana, Peruth Chemutai. Non mancheranno le etiopi: Werkuha Getachew e Mekides Abebe, argento e bronzo a Eugene. Più di così davvero non si poteva fare.
Foto: Sergio Mateo/FIDAL