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Atletica, Italia in corsa per il record di medaglie agli Europei. Tutte le carte da podio rimanenti

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Alla vigilia degli Europei Stefano Mei, presidente della Federazione Italiana di atletica, aveva fissato un obiettivo ambizioso: “Vorrei fare meglio dell’edizione da record di Spalato 1990, quando correvo ancora io (fu bronzo nei 10000 metri, ndr)”. A due giorni e mezzo dal termine della competizione, gli azzurri restano potenzialmente in grado di raggiungere il traguardo (nell’allora Jugoslavia il bottino fu di 5-2-5), sebbene non possano permettersi di sbagliare più nulla.

Sin qui la spedizione del Bel Paese ha già messo in bacheca 6 podi, frutto di 2 ori (Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi), 1 argento (Andrea Dallavalle) e 3 bronzi (Matteo Giupponi, Yeman Crippa e Sara Fantini). Soffermiamoci ora sul numero totale di allori: raggiungere quota 12 è ancora possibile.

La serata odierna sarà chiaramente già decisiva e ci dirà fin dove potrà spingersi questa Italia. Filippo Tortu è in corsa per una medaglia nei 200 metri, può battagliare ad armi pari con gli inglesi, senza dimenticare la mina vagante del giovane israeliano Blessing Afrifah, campione del mondo U20 della distanza capace di scendere sino a 19″96. Molta attesa per i 3000 siepi con con Ahmed Abdelwahed ed Osama Zoghlami: non è utopia pensare che entrambi possano concludere nella top3, ammesso che gli spagnoli siano d’accordo…Qualche piccola chance anche per Ayomide Folorunso (400 hs) e Gaia Sabbatini (1500 metri), ma in entrambi i casi si tratterebbe di una sorpresa.

Domani, sabato 20 agosto, sarà il momento di Massimo Stano, a caccia di un’impresa titanica: in passato il solo italiano a vincere Europei, Mondiali ed Olimpiadi nell’atletica è stato Alberto Cova. Nella 20 km il pugliese inseguirà (da favorito) un Triplete leggendario: anche in questo caso i pericoli maggiori arrivano dalla Spagna. Sempre nella marcia può coltivare qualche ambizione anche Valentina Trapletti, reduce dall’ottavo posto ai Mondiali. Si parla poco della 4×400 maschile, qualificatasi a fatica per la finale: con l’innesto di Edoardo Scotti e Davide Re, che dovrebbero affiancare Bryan Lopez e Lorenzo Benati, la compagine azzurra potrebbe diventare l’autentica mina vagante della gara. Qui una medaglia a sorpresa potrebbe anche scapparci.

In chiusura, domenica 21 agosto, Yeman Crippa partirà come l’uomo da battere nei 10000 metri, peraltro con l’animo rilassato di chi ha già messo in bacheca il bronzo nei 5000. Altra carta importante sarà Elena Vallortigara nel salto in alto, reduce dal bronzo ai Mondiali di Eugene. Qualche piccola chance va attribuita anche alla 4×100 femminile: con una gara perfetta e qualche errore altrui, la medaglia potrebbe anche scapparci.

Dunque restano ancora potenzialmente otto gare in cui salire sul podio (in una di queste, nella migliore delle ipotesi, potrebbero anche scapparci due medaglie): è evidente come siano consentiti ben pochi passi falsi per eguagliare il record di 12 allori. Sembra molto più accessibile arrivare in doppia cifra.

Per quanto riguarda il discorso legato agli ori, ne servirebbero 3 per eguagliare Spalato 1990. Stano e Crippa in questo senso forniscono le maggiori garanzie, ma non è escluso che Tortu o i siepisti possano dipingere la gara capolavoro e sbancare. Insomma, all’Italia servirà un rush finale davvero super per soddisfare il desiderio del presidente Mei. Il bottino, ad ogni modo, è già migliore all’edizione del 2018, quando l’Italia portò a casa 1 oro (nella prova a squadre di maratona), 1 argento e 4 bronzi.

Foto: Colombo / Fidal

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